Un uomo , non un politico , ma un uomo che ha voluto seguire la sua donna nella tomba . Soltanto un grande amore può portare ad una simile coraggiosa scelta , secondo me condivisibile al 100% e soltanto chi ama potrà capire . hefico:
Lucio Magri, suicidio assistito in Svizzera
Martedì, 29 novembre 2011 - 08:218
Uno dei fondatori del Manifesto, un simbolo della sinistra italiana, ha deciso di morire, a 79 anni. Lucio Magri se n'è andato in Svizzera, dove è legale il suicidio assistito. "Ho deciso di morire", aveva detto prima di decidere tutto "con lucidità", come scrive Repubblica, "dalla fine alla sepoltura vicino alla sua Mara. Gli amici hanno tentato di dissuaderlo ma lui era depresso per la morte della moglie".
Su Repubblica stamattina Simonetta Fiori scrive: "Una depressione vera, incurabile. Un lento scivolare nel buio provocato da un intreccio di ragioni, pubbliche e private. Sul fallimento politico - conclamato, evidentissimo - s'era innestato il dolore privato per la perdita di una moglie molto amata, Mara, che era il suo filtro con il mondo".
LE REAZIONI
VELTRONI, SCOMPARSO UOMO DI SINISTRA CORAGGIOSO - "Ho appreso con profonda commozione e tristezza la scomparsa di Lucio Magri, una delle menti piu' brillanti e originali della politica italiana. Lucio, che ho incontrato per l'ultima volta a Montecitorio solo pochi giorni fa in compagnia di Aldo Garzia, ha voluto lasciare nel suo ultimo libro il suo testamento intellettuale per poi ritirarsi per sempre dal dolore per la tragica e prematura scomparsa di sua moglie Mara. Di lui ricordo un politico fuori dal comune, un uomo di sinistra coraggioso e curioso del mondo e dei suoi cambiamenti. Il mio pensiero commosso, in una circostanza drammatica come questa, va a tutti coloro che gli hanno voluto bene, a tutti quelli che hanno speso con lui energie e passioni, nella ricerca e nella battaglia delle idee e della politica". Lo afferma Walter Veltroni del Pd.
ROTONDI, NON COMPRENDO SUA SCELTA - "Sono molto addolorato della fine di Lucio Magri, figura carismatica della sinistra italiana, e onestamente non riesco a nascondere il rammarico per una scelta che non posso comprendere, ma della quale e' opportuno non parlare per evitare che il dibattito ideologico si sovrapponga al doveroso omaggio che la democrazia italiana deve a questo protagonista assoluto della vicenda democratica italiana, specie in un momento di eclissi della politica". Cosi' Gianfranco Rotondi, membro dell'Ufficio di Presidenza del PdL, sulla morte di Lucio Magri.
FARINA COSCIONI, MORALE SENZA MISERICORDIA - "Magri riteneva intollerabile vivere, per porre fine al suo dolore, ha pero' dovuto 'emigrare', un viaggio con un biglietto di sola andata, in Svizzera. Questo perche' viviamo in un paese dove vige una regola ipocrita, quella del 'si fa ma non si deve dire'". Lo afferma Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e presidente onoraria dell'associazione Luca Coscioni, che aggiunge: "Rendo omaggio a Lucio Magri, come gia' lo resi a Mario Monicelli, vittime e martiri di questa morale assurda e ipocrita come lo furono Luca Coscioni, Piergiorgio Welby e Giovanni Nuvoli e i tanti di cui non conosciamo neppure il nome. Continuero', con le mie compagne e i miei compagni radicali la lotta per la dignita' della vita e del morire, cosi' come la chiedeva, anzi la esigeva Indro Montanelli e tanti con lui. Perche' non si sia piu' costretti a gesti estremi come Monicelli, a viaggi solo di andata, come Magri".
CICCHITTO, DRAMMA UMANO CHE HA MIO RISPETTO - "E' una cosa di assoluta drammaticita' che ha tutto il mio rispetto. E' un dramma umano". Cosi' il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, commenta il suicidio assistito in Svizzera di Lucio Magri. Cicchitto ricorda la figura di Magri, "una personalita' di rilievo autorevole. Era uno degli ultimi sostenitori del comunismo reale ma, allo stesso tempo, ne e' stato anche un rigoroso contestatore".
BUTTIGLIONE, SU VITA DECIDE STATO ITALIANO - "Mi dispiace profondamente, prego che il Signore lo accolga tra le sue braccia". Cosi' Rocco Buttiglione, presidente Udc, commenta la scomparsa di Lucio Magri. Per l'esponente centrista "queste sono materie di sovranita' nazionale. Sulla vita, sulla famiglia e sulla morte decide lo Stato italiano".
QUAGLIARIELLO,STATO NON SIA CONTRO DIRITTO NATURALE - "Non una sola parola sulla scelta personale", ma sulle scelte personali non si puo' chieder aiuto allo Stato. Il vicepresidente vicario dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, cosi' risponde a chi gli chiede se vuol commentare la decisione di Lucio Magri: "Non entro nelle scelte personali, ma non e' possibile pretendere che scelte personali, che ritengo in contrasto con il diritto naturale, le compia lo Stato".
MINA WELBY, RISPETTARE SEMPRE VOLONTA' INDIVIDUO - Se Lucio Magri, fondatore del Manifesto e storico leader della sinistra, ha scelto di morire in Svizzera "vuol dire che era assolutamente determinato, che considerava la sua depressione senza via d'uscita. Era la sua volonta', e la scelta dell'individuo e' l'unica cosa che conta". Cosi' Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che scelse di morire nel 2006 assistito dal suo medico dopo anni di malattia, commenta il suicidio di Magri. "La scelta di uscire dalla vita - spiega Welby all'Agi - compete alla persona, non ci sono critiche da fare, solo massimo rispetto. E in queste strutture in Svizzera non e' cosi' facile morire, i medici valutano attentamente le condizioni psicofisiche del paziente e se ci sono margini di recupero per evitare la scelta piu' drastica. Evidentemente quella di Magri e' stata una scelta molto ponderata, che noi non possiamo giudicare. La coscienza e' individuale, chi crede poi rispondera' delle sue scelte davanti a Dio, altrimenti davanti alla propria coscienza".
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