Le profezie
Libertà vai sognando, e servo a un tempo vuoi di novo il pensiero
Giacomo Leopardi: “La ginestra, o il fiore del deserto”
Le profezie facili. I .................................................. .................................................
Le facili profezie .................................................. .................................................. ....2
Le profezie facili. II .................................................. .................................................. 3
Quarta quartina (conclusiva). La Libia e l’Iran............................................ ...............3
Le profezie facili. I
Prima quartina
In maggio avevo previsto - e scritto - che Berlusconi, sarebbe stato presto oggetto di
un attacco internazionale.
Pochi giorni dopo, l’attacco c’è stato, intrapreso dal Times, dal Financial Times, da
El País e qui da noi soprattutto da La Repubblica.
Avevo letto nella sfera di cristallo? No! Molto più semplicemente avevo seguito un
ragionamento politico: Berlusconi sarebbe stato ritenuto reo di avere difeso la Russia
durante la crisi dell’Ossezia del Sud, di fare avanche autonome all’Iran in politica
estera e di aver favorito la firma degli accordi strategici tra ENI, ENEL e Gazprom, e
quelli con la Libia, ovvero sarebbe stato ritenuto colpevole di avere strattonato il
guinzaglio USA proprio su quei temi geostrategici sui quali il nostro “migliore e
maggiore alleato” non ha mai ammesso alcuna autonomia e men che meno la
intendere ammettere ora che la crisi attuale degli assetti di potere internazionali
intercapitalistici fa di ogni mossa in campo geopolitico ed energetico un evento che
può risultare fatale per un contendente o per l’altro.
Gli sarebbe stato rinfacciato questo? Solo velatamente, è ovvio: mafia oblige.
Obama lo aveva richiamato urbanamente invitandolo a starsene zitto e a cuccia
sulle alleanze energetiche e su quelle internazionali, l’avvertimento aveva avuto la
sponda della sinistra politica e mediatica italiana, e della fronda interna alla stessa
coalizione del premier, capeggiata dal Presidente della Camera, ex fascista e ora idolo
di una sinistra totalmente allo sbando.
Ma non c’era stato verso.
Ora, si poteva forse dire agli Italiani: “Diamogli addosso perché ha fatto firmare alle
nostre aziende contratti vantaggiosi per il Paese”? No, ovviamente. E così sono saltate
fuori la sentenza del processo Mills e subito a ruota una ragazzetta che lo chiama
“papi”, la fine del suo matrimonio con Veronica Lario e soprattutto le foto di ragazze
in tanga nella sua villa al mare con contorno di piselli di ospiti stranieri in bella
evidenza.
Tutti al mare, tutti al mare a mostrar le chiappe chiare da slogan goliardico è
diventato politico è ciò si sta rivelando fatale. Good timing: dopo gli inascoltati
richiami diplomatici e mafiosi.
L’importante, infatti, non è che io abbia previsto questo attacco, né lo sono le sue
(squallide) modalità. Né che il Berlusca sia irrefrenabilmente propenso a dare armi
pecorecce in mano ai suoi avversari (in realtà da un premier che mette un Paese in
mezzo a - doverose - battaglie internazionali, sarebbe gradito un tantinino di serietà
e di morigeratezza in più).
L’importante è il perché io (e ovviamente non solo io) lo abbia previsto. La risposta
è: per un elementare ragionamento antimperialista che una volta sarebbe stato
appannaggio del primo liceale un po’ vispo con un’infarinatura dei classici del
movimento comunista. Insomma, non ci voleva una gran scienza.
Segue - http://comunitarismo.it/Le%20profezie.pdf
Verso la Comunità Umana