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Risultati da 1 a 9 di 9

Discussione: Misteri dei dinosauri

  1. #1
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    Predefinito Misteri dei dinosauri

    Scagionato il possibile killer dei dinosauri

    Uno studio della Nasa esclude il principale indiziato


    Si rivelano infondate le accuse nei confronti dell’asteroide principale ‘indiziato’ del gigantesco impatto che 65 milioni di anni fa ha provocato l’estinzione dei dinosauri. Uno studio della Nasa basato sulle osservazioni fatte dal satellite Wise dimostra infatti che il colpevole non appartiene, come si riteneva finora, alla famiglia degli asteroidi chiamata Baptistina.
    A riaprire il caso sono i nuovi dati basati sull’analisi dei resti del grande meteorite che, in seguito all’impatto con un altro corpo celeste, si sarebbe ridotto in frammenti poi caduti in massa sul nostro pianeta alterandone l’equilibrio e causando la grande estinzione di massa del Cretaceo. Secondo la teoria più accreditata, proposta nel 2007 da un gruppo dell’Istituto di ricerche del South West Colorado, uno o più frammenti di questo enorme asteroide dal diametro di circa 170 chilometri caddero sulla penisola dello Yucatan provocando l'oscuramento del cielo per migliaia di anni e l'estinzione del 76% di tutte le specie viventi, tra le quali i dinosauri. L’impatto lasciò un enorme cratere ancora parzialmente visibile nella penisola messicana.
    I nuovi dati raccolti dal satellite americano Wise (Wide-field infrared survey explorer) dimostrano adesso che i frammenti di un asteroide del tipo Baptistina non possono aver colpito la Terra in quel periodo. Nuove stime più accurate hanno infatti verificato che l’asteroide si sarebbe frammentato circa 80 milioni di anni fa, con un intervallo di tempo per raggiungere la Terra pari a 15 milioni di anni: troppo breve per raggiungere la Terra.
    L’impatto di un asteroide continua ad essere comunque considerata la causa della grande estinzione, ma resta ancora da identificare il responsabile. ‘’Alla luce delle nostre indagini - ha detto uno degli autori della ricerca, Lindley Johnson - la scomparsa dei dinosauri resta un caso irrisolto’’.

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    Scagionato il possibile killer dei dinosauri - Spazio & Astronomia - Scienza&Tecnica - ANSA.it - © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 03-10-16 alle 23:02
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  2. #2
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    Predefinito Rif: Misteri dei dinosauri

    DINOSAURI ESTINTI: COLPA DI BAPTISTINA?

    Né colpevole, né innocente: anche i risultati di nuovi studi su ciò che rimane
    dell'asteroide Baptistina non permettono di trarre conclusioni certe sul suo eventuale
    coinvolgimento nell'evento che, 65 milioni di anni fa, provocò l'estinzione dei dinosauri.





    Pur avendo un nome che non suona affatto minaccioso, l'asteroide Baptistina era sotto accusa per il più grave reato mai commesso ai danni del nostro pianeta. In un lontano passato, il suo violento scontro con un altro asteroide avrebbe prodotto frammenti di dimensioni considerevoli, grandi come montagne: scagliati anche in direzione della Terra, la avrebbero colpita provocando quella serie di disastri naturali che portarono all'estinzione dei dinosauri e di altre specie viventi. Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata nel 2007 e basata su dati ottenuti con telescopi da terra, la "famiglia di Baptistina", ovvero quell'insieme sparso di frammenti generatosi dopo quel lontano scontro, sembrava essere la giusta direzione verso cui puntare le accuse. Lo scontro di cui Baptistina fu protagonista, nella fascia degli asteroidi fra Marte e Giove, avrebbe avuto luogo 160 milioni di anni fa e i grossi proiettili rocciosi lanciati verso la Terra avrebbero avuto ben 95 milioni di anni di tempo prima di colpirla, causando l'estinzione dei grandi rettili che è datata 65 milioni di anni fa.

    Tempistiche plausibili. Tuttavia, proprio perché si parla di decine di milioni di anni ovvero tempi scala considerevoli, di eventi determinati da un numero elevato di variabili e di condizioni che rendono caotiche le orbite degli oggetti coinvolti, ci sono margini di errore enormi: si possono fare ragionevoli ipotesi ma non è possibile parlare di certezze. E, dall'analisi di nuovi dati, ottenuti grazie al telescopio spaziale WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), della NASA, sensibile agli infrarossi, lo scenario che prevede la colpevolezza di Baptistina, anziché rafforzarsi, si fa ancora meno probabile. Osservando agli infrarossi la famiglia di Baptistina, sono state effettuate misure più accurate delle dimensioni dei frammenti, stabilendo che l'impatto che le ha generate si sarebbe verificato più di recente, intorno a 80 milioni di anni fa piuttosto che 160 milioni. Se le cose sono andate così, secondo gli autori dello studio, ai frammenti sarebbero rimasti "appena" 15 milioni di anni per arrivare puntuali al loro appuntamento con i dinosauri: troppo pochi per compiere le orbite ipotizzate.

    Baptistina scagionato? Su questo genere di conclusioni Giovanni Valsecchi, astronomo dell'INAF-IASF di Roma ed esperto di asteroidi, esprime le proprie perplessità. "Il fatto che la famiglia di Baptistina risulti più giovane è di per sé un risultato interessante. Che questo basti ad escludere che l'oggetto che colpì la Terra causando l'estinzione dei dinosauri provenisse da questo asteroide, non credo assolutamente lo si possa dire. Né si può dire il contrario. Gli oggetti che possono cadere sui pianeti sono su orbite caotiche, che possono cioè cambiare in modo radicale anche per piccole variazioni delle condizioni iniziali. È vero che esistono dei tempi scala caratteristici ma da un lato determinarli richiede un lavoro lunghissimo, dall'altro sono comunque "caratteristici", generali, non dicono assolutamente che l'oggetto X ci metterà veramente quel tempo a fare un certo cammino. Sul caso di Baptistina si possono fare considerazioni molto vaghe, di certo non abbiamo ancora elementi per scagionarlo né per accusarlo"

    Elena Lazzaretto Dinosauri estinti: colpa di Baptistina? - 23.09.2011

  3. #3
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    Predefinito Re: Rif: Misteri dei dinosauri

    FORSE TROVATO UN FRAMMENTO DELL'ASTEROIDE CHE UCCISE I DINOSAURI




    Un geologo rumeno, Marius Paniti, sostiene di aver scoperto un frammento che potrebbe provenire dal gigantesco meteorite che colpì la Terra spazzando via la vita preistorica.
    Paniti, docente presso l'Università di Timisoara, è convinto di aver trovato il frammento del più grande meteorite mai caduto sulla Terra in una grotta al Cara Severin County, nel sud-ovest della Romania.

    "Si stava esplorando con una parte del gruppo quella grotta e si è presa una strada leggermente diversa finendo in un tunnel molto stretto", ha spiegato Paniti. "Incastrate nel muro vi erano rocce dai colori vivaci che in un primo momento ci sono sembrate pietre preziose. Alla luce della fiaccola c'erano frammenti di rosso, giallo e oro e alcuni pezzi neri come la pece. A un esame più attento mi sono reso conto che erano rocce regolari fuse a temperature estreme causate dall'ingresso nella grotta di aria rovente."

    I test finora hanno indicato che il meteorite ha più di 60 milioni di anni.
    Gli esperti di Timisoara che hanno testato frammenti han dichiarato che si tratta di un meteorite - e ha confermato che le dimensioni dell'oggetto lo rendono il più grande frammento di meteorite mai trovato.

    Ultima modifica di Silvia; 24-10-12 alle 21:26

  4. #4
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    IL DOMINIO DEI DINOSAURI PROVOCATO DA ENORMI ERUZIONI




    Furono gigantesche eruzioni vulcaniche ad aprire le porte al dominio dei dinosauri, dopo aver cancellato dalla Terra molte altre specie, 200 milioni di anni fa: lo confermano nuove datazioni degli enormi depositi di lava che portarono alla nascita dell'Oceano Atlantico. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science e realizzato da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall'Università della Columbia, spiega inoltre che le condizioni climatiche provocate dalle eruzioni sono per molti versi simili a quelle indotte oggi dall'uomo con l'emissione di gas serra.

    Sono state datate con una precisione senza precedenti le enormi eruzioni che sconvolsero la superficie del pianeta, dando il via alla grande Estinzione della fine del Triassico e aprendo la strada al lungo periodo di 'dominio' dei dinosauri. I ricercatori hanno analizzato le rocce del cosiddetto Camp (Provincia Magmatica dell'Atlantico Centrale), la regione della crosta terrestre dai cui fuoriuscirono milioni di chilometri cubici di lava, provocando la spaccatura della crosta da cui nacque l'Oceano Atlantico. In questo modo hanno datato le prime eruzioni esattamente 201.564.000 anni fa. La data, precisissima, fornisce il momento iniziale che provocò la scomparsa nel volgere di poche migliaia di anni di circa la metà degli esseri viventi. Gli isotopi radioattivi ritrovati nella lava, oggi distribuita in Marocco e Nord America, rivelano come le eruzioni aumentarono la concentrazione di CO2 nell'atmosfera e le ceneri portarono un lungo inverno durato anni.

    Si ipotizza che molti esseri viventi non riuscirono a sopravvivere ai rapidi cambiamenti climatici che ne seguirono e, dunque, si estinsero rapidamente. Le grandi aree e le molte risorse disponibili permisero però la rapida diffusione di specie fino a quel momento meno comuni: tra queste emersero rapidamente i dinosauri.

    Furono quindi queste enormi eruzioni a dare il via al lungo periodo in cui il pianeta fu popolato da migliaia di specie diverse di dinosauri. Dopo poco più di 150 milioni di anni, fu ancora una volta un cataclisma, l'impatto di un grande meteorite, a segnare il destino dei progenitori dei moderni uccelli e a provocare la quinta grande estinzione. Il rischio, aggiungono i ricercatori, di una possibile nuova estinzione di massa, la sesta, si profila sempre più: sarebbe infatti lo sfruttamento delle risorse e l'emissione di enormi quantitativi di CO2 a provocarla. Secondo lo studio la quantità di CO2 emessa in questi anni dall'uomo sarebbe infatti superiore a quanto avvenuto nel Triassico e potrebbe avere conseguenze disastrose per gli ecosistemi.

    © Copyright ANSA - 22 marzo 2013




  5. #5
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    Elena Dusi

    E ADESSO DIMENTICATE ASTEROIDI E VULCANI:
    "A UCCIDERE I DINOSAURI FURONO LE FARFALLE"





    Nel giallo più famoso del cretaceo c'è un nuovo colpevole. Chi ha ucciso i dinosauri? Non un asteroide, non i vulcani, ma le più insospettabili e miti fra le creature: le farfalle. Si sa che con il loro battito d'ali possono provocare un uragano dall'altra parte dell'oceano. Come escludere allora che siano responsabili dell'estinzione dei bestioni? Lo suggerisce un libro appena uscito negli Stati Uniti (My beloved Brontosaurus) in cui Brian Switek, tra le altre cose, mette giocosamente in fila le teorie avanzate nei decenni per spiegare l'improvvisa dipartita di quelli che all'epoca erano considerati i boss della terraferma.

    "I dinosauri? Estinti per colpa delle farfalle". All'ora esatta del delitto - fra 66 e i 65 milioni di anni fa - sembra che il pianeta fosse un coloratissimo svolazzare di lepidotteri, e in quel giardino lo sgraziato incedere dei dinosauri doveva certo apparire come una grossolana stonatura. Con gli uccelli presentatisi in ritardo nella storia dell'evoluzione, sostiene l'autore della teoria Stanely Flanders, le farfalle si trovarono gioiosamente libere da qualunque predatore. E iniziarono a moltiplicarsi senza freni. Il movente del delitto, in un'epoca in cui era tanto facile fare la fame, è probabilmente alimentare. Come i dinosauri, i bruchi sono infatti vegetariani. Ed è vero che i mastodontici rettili avevano mascelle enormi. Ma i lepidotteri potevano contare su un'arma invincibile: il numero. A furia di rosicchiare foglie, avrebbero dunque ridotto brontosauri & C. all'indigenza, facendoli estinguere con i crampi allo stomaco.

    Non l'artiglieria pesante di asteroidi e vulcani, ma un lento stillicidio di insalata rosicchiata spiegherebbe il delitto perfetto del cretaceo? Difficilmente a questa teoria darà credito qualcuno a parte il suo autore. Ma se l'idea delle farfalle sterminatrici di dinosauri fa sorridere, il libro di Switek è pieno di teorie che solo di poco paiono meno bizzarre. Secondo gli oceanografi la colpa va data agli oceani in rapida ritirata. I climatologi accusano il riscaldamento del clima (o forse una brusca glaciazione). I biologi sospettano che i piccoli mammiferi dell'epoca avessero preso l'abitudine di far colazione con uova di dinosauro. Un'idea diffusa tra gli esperti di botanica è che un'erba velenosa si insinuò tra le foglie preferite dai rettili. I paleontologi, studiando i ritrovamenti fossili, suggeriscono che qualcosa non torna nella forma della schiena. Probabilmente i dinosauri soffrivano di terribili ernie del disco e non erano immuni da artrite e cancro. L'atmosfera ancora instabile, poi, faceva penetrare i raggi cosmici e ultravioletti dallo spazio in grandi quantità. La pelle si sarebbe ustionata, mentre gli occhi sarebbero diventati opachi per la cataratta. Il corpo troppo sviluppato in proporzione al cervello, rimasto minuscolo, avrebbe permesso a creature più piccole e furbe di gabbare i "boss" nella ricerca del cibo. E non poteva mancare la teoria secondo cui, come i panda, i dinosauri a un certo punto avrebbero perso la voglia di accoppiarsi.

    Messe tutte insieme, queste ipotesi raggiungono tranquillamente il centinaio. Ma il tempo e le ricerche hanno scremato quelle più inverosimili. L'estinzione di massa della fine del cretaceo, tra l'altro, coinvolge altre specie come protozoi marini, ammoniti e alcune piante fiorite. L'ipotesi più accreditata è che i vulcani molto attivi a quell'epoca abbiano riempito l'atmosfera di ceneri, causando la riflessione dei raggi solari e provocando reazioni a catena su temperatura del pianeta e livelli dei mari. A quel punto, colpendo una popolazione già in sofferenza, arrivò il meteorite dello Yucatan: la pugnalata finale su un corpo già crivellato dai colpi di molti assassini diversi.


  6. #6
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    Brian Switek


    SCOPERTO UN GRANDE DINOSAURO CHE DOMINAVA LA TERRA PRIMA DI T. REX


    Da National Geographic Italia


    Quando si parla di grandi dinosauri carnivori, il pensiero va immediatamente a Tyrannosaurs rex. Ma prima della sua comparsa, circa 98 milioni di anni fa, un altro grande carnivoro dominava la catena alimentare in quello che oggi è il Nordamerica.

    Battezzato Siats meekerorum, il dinosauro bipede, descritto nello studio pubblicato su Nature Communications, poteva pesare più di quattro tonnellate e raggiungere la lunghezza di un autobus. Il nome del dinosauro spiegano i paleontologi Lindsay Zanno della North Carolina State University e Peter Makovicky del Field Museum of Natural History di Chicago, è un omaggio al siats, un mostro vorace che popolava le leggende degli Ute, una popolazione indigena.

    Zanno ha capito di essere in presenza di una scoperta importante quando ha individuato una serie di ossa fossilizzate e annerite sulla superficie della Cedar Mountain Formation, nello Utah orientale. In quelle rocce è difficile trovare tracce di grandi dinosauri carnivori. "Anche se non avevamo ancora visto tutto il reperto, abbiamo capito subito di aver trovato un grande teropode che avrebbe riempito un intervallo temporale importante per ricostruire l'evoluzione dei teropodi sul continente", dice la studiosa. Il reperto è costituito da uno scheletro parziale che comprende vertebre, parte dell'anca e un arto inferiore provvisto di dita.





    Poiché il fossile rinvenuto è incompleto e appartiene a un individuo giovane, è difficile stabilire con esattezzza quali fossero le sue dimensini da adulto. Dalle stime ricavate dal confronto con altri dinosauri, Zanno ritiene che un giovane individuo potesse misurare "almeno 11 metri di lunghezza e pesare 4 tonnellate". Sono dimensioni notevoli, che pongono "il pur giovane Siats al terzo posto nella lista dei più grandi predatori mai scoperti nel Nordamerica". Ciò implica, secondo Zanno, che una volta raggiunta la maturità l'animale fosse ancora più grande. "Ulteriori testimonianze fossili potrebbero rivelare che Siats fu uno dei più gandi predatori mai vissuti sulla Terra", conclude la studiosa.

    Le dimensioni di Siats sono solo una delle ragioni dell'importanza della scoperta. "Nello strato roccioso in cui erano racchiuse le enormi ossa di Siats, abbiamo trovato anche le ossa di un piccolo tirannosauride, grande più o meno come un cane di grossa taglia". I primi tirannosauridi vivevano all'ombra dei giganteschi allosauridi carnivori come Siats. È stato solo dopo la scomparsa di questi ultimi, spiega Zanno, che "i tirannosauridi furono liberi di evolvere diventando i giganteschi predatori che tanto ci piacciono".

    Secondo il paleontologo Roger Benson della University of Oxford, che per primo ha identificato i neovenatoridi in uno studio del 2010, Siats contribuisce a scrivere un capitolo ancora mancante nella storia dei dinosauri carnivori. Fino ad oggi, avevamo "25 milioni di anni privi di informazioni", sottolinea Benson. Grazie alla scoperta di Siats, antico 98 milioni di anni, oggi sappiamo "che gli allosauridi sono rimasti al vertice della catena alimentare per almeno altri 10 milioni di anni". Quello che resta da capire è perché siano scomparsi lasciando il posto ai tirannosauridi, ultimi protagonisti dell'Era dei Dinosauri che si sarebbe conclusa 65 milioni di anni fa.



  7. #7
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    In Portogallo è stata scoperta una nuova specie di dinosauro. Il Torvosaurus gurneyi era un predatore ed è vissuto nel Giurassico.



    GROSSO, PIUMATO E CARNIVORO: ECCO IL TORVOSAURUS GURNEYI



    In Europa, 150 milioni di anni fa, era il più grande e «cattivo» di tutti. Sono stati ritrovati in Portogallo i resti di una nuova specie di dinosauro, il più grande mai scoperto nel «vecchio continente». Il suo nome è Torvosaurus gurneyi.

    Si tratta di un predatore terreno tra i più grandi dinosauri carnivori vissuto nel periodo Giurassico. Lo hanno individuato Christophe Hendrickx e Octavio Mateus, due ricercatori dell’Università di Lisbona e del Museo di Lourinha che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Plos One. Questa nuova specie è lunga fino a 10 metri e pesa tra le 4 e le 5 tonnellate. I ricercatori, che hanno scoperto le ossa a nord di Lisbona inizialmente pensavano appartenessero ad un Torvosaurus tanneri, molto comune nel Nord America. Le differenze però sono emerse quando sono stati messi a confronto la tibia, la mandibola, i denti e le vertebre di parte della coda. Alla nuova specie è stato dato il nome di Torvosaurus gurneyi.

    Questo dinosauro aveva i denti a forma di lama lunghi fino a 10 centimetri e questo particolare lo pone al vertice della catena alimentare vissuto circa 150 milioni di anni fa nella penisola iberica. La sua somiglianza ad altri predatori simili fa ritenere inoltre, che Torvosaurus gurneyi, potesse avere il corpo ricoperto di piume. «Il Torvosaurus gurneyi, con un teschio di 115 centimetri, è stato uno dei più grandi carnivori terrestri vissuto a quell’epoca. Un attivo predatore che cacciava gli altri grandi dinosauri, come è evidenziato dai denti di forma di lama», ha commentato Christophe Hendrickx.



  8. #8
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    CUCCIOLI DI DINOSAURO SEPOLTI CON LA 'BABYSITTER'




    I 25 esemplari di Psittacosaurus lujiatunensis intrappolati nella roccia
    (fonte: Università della Pennsylvania)



    Un'intera cucciolata di 24 dinosauri sepolta insieme alla giovane 'babysitter' sotto una colata di fango e detriti durante un'eruzione vulcanica avvenuta 120 milioni di anni fa. Sembra essere questo il tragico quadro immortalato da un fossile ritrovato in Cina da un gruppo di paleontologi amatoriali, oggi descritto e analizzato per la prima volta sulla rivista Cretaceous Research da un gruppo di ricercatori dell'università della Pennsylvania.

    I 25 esemplari intrappolati nella roccia appartengono tutti alla specie Psittacosaurus lujiatunensis: si tratta di un dinosauro erbivoro molto diffuso in Asia, di cui ci sono rimasti numerosi reperti fossili. I 24 animali più giovani sembrano avere la stessa età: inizialmente i paleontologi li avevano catalogati come embrioni, ma poi l'assenza di frammenti di guscio e le estremità delle ossa ben sviluppate hanno portato a pensare che si trattasse di cuccioli già capaci di muoversi con le proprie zampe. Insieme a loro è presente un esemplare poco più grande, di età compresa fra i 4 e i 5 anni: i paleontologi ipotizzano che si possa trattare di una giovane 'babysitter' preistorica, o forse di una sorella maggiore impegnata nel sorvegliare i fratelli appena nati durante l'assenza dei genitori. Le spine dorsali dei dinosauri sono tutte rivolte nella stessa direzione, e questo indica che potrebbero essere stati travolti da un flusso. Analizzando la roccia ai raggi X, i ricercatori hanno scoperto che è formata da materiale di origine vulcanica: i dinosauri potrebbero dunque essere stati investiti da una colata di fango e ceneri, visto che i loro resti non riportano segni di bruciatura. Resta ora da capire se i 24 cuccioli fossero tutti allo stesso stadio di sviluppo: la microstruttura delle loro ossa potrà rivelare se sono nati tutti dalla stessa covata.



  9. #9
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    Predefinito Re: Misteri dei dinosauri

    Mongolia, trovata impronta di dinosauro più grande al mondo


    Misura 106 centimetri di lunghezza per 77 di ampiezza l'impronta di dinosauro ritrovata in Mongolia nel deserto del Gobi. E' il più grande fossile di questo genere mai ritrovato. "Si tratta di un fossile molto raro", spiega in un comunicato il dipartimento di Scienze della Okayama University che ha condotto gli scavi insieme ai colleghi della Japanese University. Gli esperti, che fanno parte di un team giapponese-americano, ipotizzano che l'impronta possa appartenere a un Titanosauro, un gruppo eterogeneo di dinosauri sauropodi esclusivamente erbivori vissuti tra il Triassico superiore e il Cretacico superiore.

    Mongolia, trovata impronta di dinosauro più grande al mondo - Repubblica.it
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

 

 

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