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  1. #11
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium Visualizza Messaggio
    Una persona indifferente verso la religione, qualsiasi essa sia è una persona che non vuole farsi le domande che ci distinguono dalle bestie. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
    Non saranno malvagi e non saranno nemmeno negativi ma questo sicuramente non li eleva.
    Quoto. :giagia:

  2. #12
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium Visualizza Messaggio
    Una persona indifferente verso la religione, qualsiasi essa sia è una persona che non vuole farsi le domande che ci distinguono dalle bestie. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
    Non saranno malvagi e non saranno nemmeno negativi ma questo sicuramente non li eleva.
    Non sono d'accordo. Se ad una persona non interessano le religioni, non è detto che rifiuta di farsi determinate domande... in molti casi l'indifferenza aumenta proprio dopo essersi scontrati con quelle risposte (religiose) che automaticamente inducono a porsi ulteriori domande, per ottenere poi altre risposte che ti spingono a porre altre domande. Alla fine ci si accorge che il ciclo avrà sempre termine nel momento in cui all'ennesima domanda verrà posta, a mo' di lapide, la pilatesca asserzione : "mistero della Fede"... :giagia:
    Dunque, che senso avrebbe porsi determinate domande, se alla fine rimane comunque il mistero?
    La filosofia in certi casi può rispondere a quelle domande, ma come per la religione, non riesce a "chiudere il cerchio"...
    Ultima modifica di Giordi; 22-09-11 alle 16:12

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  3. #13
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Polemiko Visualizza Messaggio
    Non sono d'accordo. Se ad una persona non interessano le religioni, non è detto che rifiuta di farsi determinate domande... in molti casi l'indifferenza aumenta proprio dopo essersi scontrati con quelle risposte (religiose) che automaticamente inducono a porsi ulteriori domande, per ottenere poi altre risposte che ti spingono a porre altre domande. Alla fine ci si accorge che il ciclo avrà sempre termine nel momento in cui all'ennesima domanda verrà posta, a mo' di lapide, la pilatesca asserzione : "mistero della Fede"... :giagia:
    Dunque, che senso avrebbe porsi determinate domande, se alla fine rimane comunque il mistero?
    La filosofia in certi casi può rispondere a quelle domande, ma come per la religione, non riesce a "chiudere il cerchio"...
    Io non dovrei pormi delle risposte perchè so già che non ne verrei a capo? Io credo che la maggioranza della gente si ponga queste domande, ma che decida subito di rifiutarle perchè non le sente come impellenti oppure perchè non c'è una società che le invita ad una simile riflessione.
    Perchè dovrei pensare a cosa c'è dopo la morte se forse morirò dopo gli 80 anni? Pensa l'uomo comune...
    Oppure, perchè devo tirarmi matto in cose che la maggioranza della gente se ne frega?
    I miei vecchi dicevano che un tempo (anni '40, '50) tutto parlava di Dio, e nella fattispecie di Gesù Cristo. L'anno che era scandito dalle festività liturgiche e dal lavoro dei campi, la fortissima religiosità espressa in ogni momento della giornata dalla quasi totalità della gente, i discorsi importanti oltre che sul lavoro vertevano sulla religione, nonostante magari non si avessero le basi dato che si era poveri contadini...
    Ora tutto questo non c'è più, la società non invita più alla riflessione sulle questioni essenziali dell'Uomo. E non perchè prima erano santi e adesso siamo malvagi, ma essendo cambiato il contesto porsi determinate domande e tentare di risolverle diventa un atto eroico.
    Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. (San Giovanni Bosco)

  4. #14
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium Visualizza Messaggio
    Io non dovrei pormi delle risposte perchè so già che non ne verrei a capo? Io credo che la maggioranza della gente si ponga queste domande, ma che decida subito di rifiutarle perchè non le sente come impellenti oppure perchè non c'è una società che le invita ad una simile riflessione.
    Perchè dovrei pensare a cosa c'è dopo la morte se forse morirò dopo gli 80 anni? Pensa l'uomo comune...
    Oppure, perchè devo tirarmi matto in cose che la maggioranza della gente se ne frega?
    I miei vecchi dicevano che un tempo (anni '40, '50) tutto parlava di Dio, e nella fattispecie di Gesù Cristo. L'anno che era scandito dalle festività liturgiche e dal lavoro dei campi, la fortissima religiosità espressa in ogni momento della giornata dalla quasi totalità della gente, i discorsi importanti oltre che sul lavoro vertevano sulla religione, nonostante magari non si avessero le basi dato che si era poveri contadini...
    Ora tutto questo non c'è più, la società non invita più alla riflessione sulle questioni essenziali dell'Uomo. E non perchè prima erano santi e adesso siamo malvagi, ma essendo cambiato il contesto porsi determinate domande e tentare di risolverle diventa un atto eroico.
    Quello che succedeva negli anni '40 e '50 succedeva nelle campagne, non certo nelle città. Campagne che esistono tutt'oggi, ma che ormai hanno perso anche loro la religiosità. Perchè questo? Per la società? Oppure per il fallimento che la stessa religiosità (parlo sopratutto di quella istituzionale) ha subito nella lotta contro il secolarismo? Non sarà che forse è proprio il modo con cui la religione si è imposta a livello istituzionale che ha indotto la gente a scegliere di costruire un futuro in cui il "sacro" deve essere distinto da ciò che è politica? Poi scusa, tu dici che a tuo avviso la società non invita più alla riflessione delle cose essenziali dell'Uomo. A cosa ti riferisci con il termine "cose essenziali dell'Uomo"?:gratgrat:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  5. #15
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Polemiko Visualizza Messaggio
    Quello che succedeva negli anni '40 e '50 succedeva nelle campagne, non certo nelle città.
    Certo io parlo della realtà delle campagne, ma anche nelle città adiacenti la situazione non andava certo male, poi ovviamente dipende da che zona d'Italia consideriamo.

    Campagne che esistono tutt'oggi, ma che ormai hanno perso anche loro la religiosità. Perchè questo? Per la società? Oppure per il fallimento che la stessa religiosità (parlo sopratutto di quella istituzionale) ha subito nella lotta contro il secolarismo? Non sarà che forse è proprio il modo con cui la religione si è imposta a livello istituzionale che ha indotto la gente a scegliere di costruire un futuro in cui il "sacro" deve essere distinto da ciò che è politica?
    Per prima cosa se vogliamo parlare di queste cose bisogna partire dal presupposto che la politica non c'entra. E un'altra cosa da smentire, se mai ce ne fosse stato il bisogno, è che l'abbandono della spiritualità da parte degli europei non è avvenuto per decisione meditata ma è semplicemente il frutto di decenni di secolarismo che si è sedimentato negli stati, nelle società e negli individui. Qua la gente non ha abbandonato la Chiesa per abbracciare integralmente l'Islam o qualche filosofia orientale. I popoli europei hanno abbandonato la spiritualità e la religione in blocco, senza volgersi verso altre denominazioni religiose.

    Cosa intendi che la religione istituzionale ha perso la battaglia contro il secolarismo? Forse che la Chiesa Cattolica non ha saputo affrontare le sfide del secolarismo? Può essere così, ma ricorda che le distinzioni che fai te fra religione tout court e "religione istituzionale" non esiste. Qualsiasi religione della storia è istituzionalizzata come la intendi te. La religione egizia aveva il suo clero, il suo capo e i suoi riti. Gli antichi romani idem, così come tutte le civiltà del vicino oriente, fino alle civiltà precolombiane e a quelle asiatiche.
    La storia del Dio su misura che credo a cosa voglio e partecipo ai riti che voglio è la negazione stessa della religione e del senso del sacro.

    Poi scusa, tu dici che a tuo avviso la società non invita più alla riflessione delle cose essenziali dell'Uomo. A cosa ti riferisci con il termine "cose essenziali dell'Uomo"?:gratgrat:
    Le cose essenziali non sono ovviamente il mangiare, il defecare e il riprodursi, cose importantissime ma che fanno anche gli animali. Le questioni essenziali dell'uomo sono appunto le domande che ho citato prima, quelle che riguardano la sua provenienza, il suo scopo nella vita e cosa ne sarà di lui dopo la morte.
    Ultima modifica di Imperium; 22-09-11 alle 17:20
    Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. (San Giovanni Bosco)

  6. #16
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Queste vostre (degli uni e degli altri) polemiche sono del tutto sterili e stereotipate, continuare a prolungarle finirà solo per nuocervi al fegato. Conosco 'atei' (termine piuttosto stomachevole) la cui compagnia è piacevole e auspicabile, persone istruite e che sanno intrattenere in modo gradevole e provocante a seconda della situazione, che passano con gran versatilità da un argomento ad un altro, persone curiose e piene di iniziativa. Conosco padri di famiglia che hanno girato il mondo e sanno adattarsi a qualsiasi imprevisto, passate il tempo con loro e vi racconteranno gli usi e i costumi dei popoli che hanno incontrato, percepirete come queste esperienze abbiano affinato i loro istinti, arricchito il loro linguaggio, addestrato il loro intelletto, rafforzato il proprio dominio su di sè, come abbiano imparato a far selezione in tutto e con precisione mirabile, la cui sensibilità è quasi inquietante, al punto da riconoscere a due miglia di distanza una persona pulita da una marcia, anche se la seconda è imbiancata dall'educazione robusta, dalla bontà delle parole, da una fede rocciosa, dai riti della comunità, dalle tradizioni di famiglia. Persone che nel momento in cui ti giudicano ti onorano. Ovviamente per questi tipi le etichette non hanno ragion d'essere, stanno semplicemente al di sopra.
    Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

  7. #17
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium Visualizza Messaggio
    Le cose essenziali non sono ovviamente il mangiare, il defecare e il riprodursi, cose importantissime ma che fanno anche gli animali. Le questioni essenziali dell'uomo sono appunto le domande che ho citato prima, quelle che riguardano la sua provenienza, il suo scopo nella vita e cosa ne sarà di lui dopo la morte.
    E in che modo la religione a differenza della filosofia ad esempio può soddisfare simili quesiti? Non mi sembra che le religioni abbiano dato risposte plausibili che non avessero come asse portante la Fede. Senza questa Fede, tutta l'impalcatura delle risposte (tenute insieme dal solito "mistero") cadrebbe. Ma la Fede cosa sarebbe? Se fosse "...sustanza di cose sperate" come la definisce Dante, cosa potremmo dedurre? Forse che le risposte a quelle domande che hai citato prima non sono altro che timide soluzioni composte di pura e semplice "speranza". Nulla di certo e concreto dunque. La società ne ha già troppe di "speranze" a cui aggrapparsi, ed una (quella religiosa) che oltretutto viene mal rappresentata dai suoi gerarchi non può certo che suscitare repulsione. :giagia:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  8. #18
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Platone Visualizza Messaggio
    Queste vostre (degli uni e degli altri) polemiche sono del tutto sterili e stereotipate, continuare a prolungarle finirà solo per nuocervi al fegato. Conosco 'atei' (termine piuttosto stomachevole) la cui compagnia è piacevole e auspicabile, persone istruite e che sanno intrattenere in modo gradevole e provocante a seconda della situazione, che passano con gran versatilità da un argomento ad un altro, persone curiose e piene di iniziativa. Conosco padri di famiglia che hanno girato il mondo e sanno adattarsi a qualsiasi imprevisto, passate il tempo con loro e vi racconteranno gli usi e i costumi dei popoli che hanno incontrato, percepirete come queste esperienze abbiano affinato i loro istinti, arricchito il loro linguaggio, addestrato il loro intelletto, rafforzato il proprio dominio su di sè, come abbiano imparato a far selezione in tutto e con precisione mirabile, la cui sensibilità è quasi inquietante, al punto da riconoscere a due miglia di distanza una persona pulita da una marcia, anche se la seconda è imbiancata dall'educazione robusta, dalla bontà delle parole, da una fede rocciosa, dai riti della comunità, dalle tradizioni di famiglia. Persone che nel momento in cui ti giudicano ti onorano. Ovviamente per questi tipi le etichette non hanno ragion d'essere, stanno semplicemente al di sopra.
    Grazie del tuo contributo Platone.
    Scusa però se mi permetto di corregerti: Imperium non parla affatto di "atei" (che stranamente annovera tra coloro che si interessano di religione ). Lui sostiene che "una persona indifferente verso la religione, qualsiasi essa sia è una persona che non vuole farsi le domande che ci distinguono dalle bestie."
    :giagia:
    Io non sono d'accordo. :giagia:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  9. #19
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Polemiko Visualizza Messaggio
    ... peccato che chi praticava il sabba non fosse proprio ateo, come non penso i rave facciano parte della "cultura" atea.... I rave sono un modo (giusto o sbagliato) usato da alcuni giovani per scaricare tensione e provare sensazioni forti... Il rischio che finiscano in tragedia c'è... come in molti eventi in cui si cercano emozioni forti....:giagia:
    il fatto che il rave party si sia tenuto in una chiesa sconsacrata può essere tutt'al più un aggravante...

    il problema autentico sono i rave party in sè : quest'estate, ne fu tenuto uno a Rovegno, nell'entroterra ligure, dove c'è una grande colonia montana abbandonata, lì costruita dai tempi del fascismo, e c'è, ovviamente scappato il morto...

    se non ci fosse scappato il morto, probabilmente non avremmo neppure saputo che Rovegno era diventato un luogo in cui tenere i rave-party...

  10. #20
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    Predefinito Rif: Stesso luogo, differenza di "cultura" tra atei e cattolici

    Citazione Originariamente Scritto da Guy Fawkes Visualizza Messaggio
    Il sabba, come la cerimonia sciamanica, cercava l'allontanamento dal mondo materiale e il contatto con quello spirituale.

    Il rave cerca l'allontanamento dal mondo materiale, e basta; sballo ed emozioni poi servono come palliativo per il vuoto spirituale.

    Davvero un bel progresso.
    invece questa pienezza spirituale cosa sarebbe????? credere nei miracoli dei santi e di gesù???
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    se l'europa non cambia sistema conviene andarsene...altrimenti ci ridurrà come e peggio della grecia.

 

 
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