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    Predefinito Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Lefebvriani, dal Vaticano un'offerta per la riconciliazione

    I tradizionalisti devono firmare un "Preambolo dottrinale" per rientrare nella Chiesa con uno status simile all'Opus Dei. "Legittima discussione" su aspetti del Concilio Vaticano II.

    Città del Vaticano
    La Santa Sede è pronta ad arrivare ad una piena riconciliazione con i tradizionalisti lefebvriani, purché questi accettino i contenuti di un breve “Preambolo dottrinale”: è quanto emerso dall’incontro che si è tenuto questa mattina in Vaticano tra il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata da monsignor Lefebvre.



    Una proposta allettante, per i tradizionalisti, che in cambio dell’accettazione di quella che viene definita la “base fondamentale” per una “eventuale e auspicata riconciliazione”, verrebbero riaccolti nella Chiesa cattolica con la formula della “prelatura personale” – una struttura canonica di cui fin ad oggi ha goduto solamente l’Opus Dei, slegata dal riferimento a un territorio preciso e libera dalla supervisione dei vescovi locali e delle Conferenze episcopali.



    Il “Preambolo dottrinale” offerto oggi ai lefebvriani, come anticipato ieri da Vatican Insider, è un testo sintetico, di due o tre pagine, che riafferma i principi fondamentali della fede cattolica necessari per mantenere l’unità della Chiesa. Il suo contenuto, ha detto però il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, è destinato a rimanere segreto.



    In una nota, la Sala Stampa della Santa Sede si limita a spiegare che il testo “enuncia alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al Magistero della Chiesa e il ‘sentire cum Ecclesia’”, ma lascia “alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo”.



    Il “Preambolo dottrinale” non sembra contenere, quindi, una richiesta esplicita di “pieno riconoscimento del Concilio e del magistero di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XVI”, come affermato dalla Segreteria di Stato in una nota del dicembre 2009.



    L’incontro di questa mattina arriva dopo due anni di colloqui dottrinali che hanno permesso di “chiarire le rispettive motivazioni e relative motivazioni”, sottolinea la Sala Stampa vaticana. Il dialogo della Santa Sede con i lefebvriani era stato riavviato nel 2009 da papa Benedetto XVI con la sua decisione di cancellare la scomunica ai quattro vescovi tradizionalisti, tra cui il controverso monsignor Richard Williamson che in un’intervista aveva negato l’Olocausto.



    Secondo padre Lombardi, i colloqui di questa mattina sono stati "cortesi" e "vivaci". La risposta dei lefebvriani al documento vaticano è attesa nel giro di qualche mese.



    L’offerta del Vaticano, spiega la Sala Stampa vaticana, tiene conto “delle preoccupazioni e delle istanze presentate” dai lefebvriani “in ordine alla custodia dell’integrità della fede cattolica” di fronte a quella che papa Benedetto XVI, nel suo discorso alla Curia Romana del 22 dicembre 2005, aveva definito “l’ermeneutica della rottura del Concilio Vaticano II rispetto alla Tradizione”, ovvero un’interpretazione del Concilio che lo metteva in contrapposizione con la storia millenaria della Chiesa.


    Lefebvriani, dal Vaticano un'offerta per la riconciliazione - Vatican Insider
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    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  2. #2
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Incontro in Vaticano con i rappresentanti della Fraternità sacerdotale San Pio X

    Mons. Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, fondata da mons. Marcel Lefebvre, si è recato oggi in Vaticano per un incontro con il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Presenti al colloquio anche il segretario del dicastero per la Dottrina della Fede, mons. Luis Ladaria, e il segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, mons. Guido Pozzo. Mons. Fellay era accompagnato dai reverendi Niklaus Pfluger e Alain-Marc Nély, rispettivamente primo e secondo assistente generale della Fraternità. L’incontro, durato circa due ore, si è svolto in un clima cordiale e corretto.

    “In seguito alla richiesta indirizzata dal superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X il 15 dicembre 2008 a Benedetto XVI – riferisce un comunicato pubblicato dalla Sala Stampa vaticana - il Papa aveva deciso di rimettere la scomunica ai quattro vescovi consacrati dall’arcivescovo Lefebvre, e, nel medesimo tempo, di aprire dei colloqui dottrinali con la Fraternità, al fine di chiarire i problemi di ordine dottrinale e giungere al superamento della frattura esistente. In ottemperanza alle disposizioni del Papa, una commissione mista di studio, composta da esperti della Fraternità Sacerdotale San Pio X e da esperti della Congregazione per la Dottrina della Fede, si è riunita in otto incontri, che si sono svolti a Roma tra il mese di ottobre 2009 e il mese di aprile 2011. Questi colloqui, che avevano l’obiettivo di esporre e approfondire le difficoltà dottrinali essenziali sui temi controversi, hanno raggiunto lo scopo di chiarire le rispettive posizioni e relative motivazioni”.

    “Anche tenendo conto – prosegue il comunicato - delle preoccupazioni e delle istanze presentate dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X in ordine alla custodia dell’integrità della fede cattolica di fronte all’ermeneutica della rottura del Concilio Vaticano II rispetto alla Tradizione, di cui ha fatto menzione Benedetto XVI nel Discorso alla Curia Romana (22-XII-2005), la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene come base fondamentale per il conseguimento della piena riconciliazione con la Sede Apostolica l’accettazione del testo del Preambolo Dottrinale che è stato consegnato durante l’incontro” odierno. “Tale Preambolo enuncia alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al Magistero della Chiesa e il ‘sentire cum Ecclesia’, lasciando nel medesimo tempo alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo. Nella stessa riunione – conclude il comunicato - sono stati proposti alcuni elementi di una soluzione canonica per la Fraternità sacerdotale San Pio X, a seguito dell’eventuale e auspicata riconciliazione”. Tra le soluzioni canoniche, la più probabile è quella della Prelatura personale internazionale.

    RADIO VATICANA: Incontro in Vaticano con i rappresentanti della Fraternit
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    LEFEBVRIANI: VATICANO, 2 ANNI COLLOQUI HANNO CHIARITO POSIZIONI E MOTIVI



    (ASCA) - Citta' del Vaticano, 14 set - L'incontro di oggi tra il card. William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnato da mons. Luis Ladaria, segretario della Congregazione, e mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, con mons. Bernard Fellay, Superiore generale della lefebvriana Fraternita' sacerdotale San Pio X, accompagnato dai reverendi Niklaus Pfluger e Alain-Marc Nely, primo e secondo Assistente generale della medesima, arriva dopo due anni di colloqui dottrinali che '' hanno raggiunto lo scopo di chiarire le rispettive posizioni e relative motivazioni''.

    ''In seguito alla supplica indirizzata dal Superiore Generale della Fraternita' Sacerdotale san Pio X il 15 dicembre 2008 a Sua Santita' Papa Benedetto XVI - ricorda una nota diffusa dalla Sala Stampa vaticana alla fine dell'incontro -, il Santo Padre aveva deciso di rimettere la scomunica ai quattro Vescovi consacrati dall'Arcivescovo Lefebvre, e, nel medesimo tempo, di aprire dei colloqui dottrinali con detta Fraternita', al fine di chiarire i problemi di ordine dottrinale e giungere al superamento della frattura esistente''.

    ''In ottemperanza alle disposizioni del Santo Padre - ricorda ancora la nota -, una commissione mista di studio, composta da esperti della Fraternita' Sacerdotale San Pio X e da esperti della Congregazione per la Dottrina della Fede, si e' riunita in otto incontri, che si sono svolti a Roma tra il mese di ottobre 2009 e il mese di aprile 2011. Questi colloqui, che avevano l'obiettivo di esporre e approfondire le difficolta' dottrinali essenziali sui temi controversi, hanno raggiunto lo scopo di chiarire le rispettive posizioni e relative motivazioni''.

    La Sala Stampa vaticana sottolinea che, ''tenendo conto delle preoccupazioni e delle istanze presentate dalla Fraternita' Sacerdotale San Pio X in ordine alla custodia dell'integrita' della fede cattolica di fronte all'ermeneutica della rottura del Concilio Vaticano II rispetto alla Tradizione, di cui ha fatto menzione Papa Benedett oXVI nel Discorso alla Curia Romana (22 dicembre 2005)'', il Vaticano ha consegnato ai lefebvriani un ''Preambolo Dottrinale'' la cui accettazione sara' ''base fondamentale'' per la ''eventuale'' riconciliazione.

    Il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, precisa che una risposta da parte dei tradizionalisti e' attesa nel giro di qualche mese.

    asp/cam/rob


    LEFEBVRIANI VATICANO 2 ANNI COLLOQUI HANNO CHIARITO POSIZIONI E MOTIVI - Agenzia di stampa Asca
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    La "chiara posizione lefebvriana" (tanto per non cedere ad equivoci):


    13-09-11



    LEFEBVRIANI: ATTACCANO PAPA SU ASSISI A VIGILIA VERTICE ROMA (SERVIZIO)








    (ASCA) - Citta' del Vaticano, 13 set - Alla vigilia dell'incontro decisivo di domani a Roma tra il superiore lefebvriano, mons. Bernard Fellay e il prefetto della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede, dai tradizionalisti arriva un nuovo violento attacco alla decisione di papa Benedetto XVI di convocare un nuovo incontro interreligioso ad Assisi il 27 ottobre prossimo, a 25 anni dal primo storico appuntamento del 1986.

    La critica arriva in un lungo documento a firma dell'abate lefebvriano Regis de Cacqueray, superiore francese dei lefebvriabi, intitolato ''La ripetizione dello scandalo di Assisi''. Il documento e' stato diffuso ieri con la significativa precisazione che il testo aveva ''ricevuto l'approvazione di monsignor Bernard Fellay''.

    De Cacqueray critica l'incontro di Assisi come una ''fiera delle religioni'' in flagrante violazione del primo comandamento. ''Mentre il papa si prepara ad uno degli atti piu' gravi del suo pontificato, noi proclamiamo vigorosamente e pubblicamente la nostra indignazione'', scrive il tradizionalista, che mette le sue riflessioni sotto il motto latino 'Errare humanum est, perseverare diabolicum'.

    L'invito del papa ai leader religiosi mondiali sarebbe una ''terribile bestemmia contro Dio e un'occasione di scandalo per gli uomini del mondo intero''. Il lefebvbriano ribadisce anche l'accusa agli ebrei di aver ucciso Gesu' Cristo: ''Come immaginarsi che Dio si compiacera' delle preghiere degli ebrei fedeli ai loro padri che hanno crocifisso suo figlio e negano il Dio trinitario'?''.

    Secono de Cacqueray, la pace per cui preghera' il papa ad Assisi sara' ''una pace massonica sigillata dalla liberta' di coscienza'' e l'incontro sara' una ''odiosa umiliazione per la Chiesa'': il papa che presidera' quella riunione ''non sara' il capo della Chiesa cattolica il capo di una 'Chiesa' dell'Onu, un primus inter pares di una religione di tutte le religioni, essenzialmente identica al culto massonico del Grande Architetto dell'universo''. ''Non e' questa forse - si chiede ancora il superiore lefebvriano - una perversione satanica della missione di Pietro'?''.

    All'attacco dei lefebvriani 'rispondono' oggi, sulle colonne dell'Osservatore Romano, il cardinale Peter Turkson e monsignor Mario Toso, presidente e segretario del Pontificio consiglio per la Giustizia e la pace. Il desiderio del papa di ''rivivere'' il 25esimo anniversario dell'incontro storico di Assisi, scrivono nell'introduzione al volume 'Assisi 2011. Pellegrini della verita', pellegrini della pace. Verso la giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia' (Libreria Editrice Vaticana), ''non risponde solo ad un motivo celebrativo e tantomeno al proposito di trovare una religione globale, frutto di una negoziazione mediatrice tra molteplici fedi o di un pericoloso sincretismo''.

    ''La giornata di Assisi 2011, nell'ideale continuita' spirituale con le giornate promosse dal beato Giovanni Paolo II, si caratterizza cosi' per un apporto specifico da parte dell'attuale Pontefice'', sottolineano. ''Nella sua enciclica sociale, egli, infatti, rammenta che la pace e' frutto di un impegno sorretto da un amore pieno di verita'. Il nuovo nome della pace, puo' essere a ragione definito caritas in veritate.

    Come e perche', piu' in dettaglio, la costruzione di un retto ordine sociale e politico, coessenziale alla pace, dipende dalla ricerca della verita' globale sull'uomo, dalla conoscenza dei primi principi morali inscritti nella coscienza e, ultimamente, dall'anelito incessante al vero e al bene sommi, che sono Dio'?''. In questo senso, ''non si debbono mimetizzare le differenze delle proprie identita'. Si tratta, piuttosto, di riconoscere e confessare che il dialogo e' alla portata di tutti, come e' anche congeniale la compagnia nel pellegrinaggio della verita'''.

    asp/mau/rl

    LEFEBVRIANI ATTACCANO PAPA SU ASSISI A VIGILIA VERTICE ROMA (SERVIZIO) - Agenzia di stampa Asca
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    La cosa interessante di questo comunicato della Sala stampa vaticana sta nel fatto che, per la prima volta, in un documento ufficiale della Santa Sede si ammette una legittima discussione teologica sui punti controversi dei documenti approvati durante il Concilio Vaticano II.
    Intendiamoci bene: tale discussione è sempre stata legittima, giacché le cosiddette "novità conciliari" - come è stato ripetuto più volte su questo e su altri forum - furono introdotte e sviluppate facendo uso del grado più basso dell'insegnamento ecclesiastico e pontificio. In precedenza però si poneva alla FSSPX come 'condicio sine qua non' l'accettazione del Concilio Vaticano II nella sua integrità e senza riserve.
    E fin qui ho detto quello che, in apparenza, mi sembra un fatto positivo.
    Tuttavia, sono proprio curioso di sapere quale sia il contenuto di questo "preambolo dottrinale" che la FSSPX dovrebbe accettare per poter rientrare formalmente in comunione con Roma - dico 'formalmente' perché sappiamo perfettamente che il sentire cum Ecclesia della FSSPX non è mai venuto meno - e per poter partecipare attivamente e direttamente alla "legittima discussione" su "singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo".
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Sono proprio curioso di vedere quel che accadrà, anche se credo che un eventuale rientro in piena comunione dei levebvriani all'interno della Chiesa possa avvenire solo a prezzo di uno scisma all'interno della comunità tradizionalista. Mi domando, ad esempio, se tutti i tradizionalisti sarebbero pronti a ritenersi in piena comunione con i movimenti (focolarini, neocatecumenali, rinnovamento dello spirito ecc.) che nel bene e nel male sono il più vistoso dei frutti del Vaticano II.
    Così mi disse che quel giorno era uscita coi fiori gialli tra le mani perché finalmente la trovassi e che se non fosse successo si sarebbe avvelenata perché la sua vita era vuota. - M. A. Bulgakov

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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Tuttavia, sono proprio curioso di sapere quale sia il contenuto di questo "preambolo dottrinale" che la FSSPX dovrebbe accettare per poter rientrare formalmente in comunione con Roma - dico 'formalmente' perché sappiamo perfettamente che il sentire cum Ecclesia della FSSPX non è mai venuto meno - e per poter partecipare attivamente e direttamente alla "legittima discussione" su "singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo".
    Padre Lombardi ha detto che il Preambolo dottrinale è destinato a rimanere segreto.

    Comunque mi è venuta la pelle d'oca quando ho letto: lascia alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo.
    E' una svolta incredibile se significa quello che letteralmente c'è scritto. Forse il "discorso mancato" sul Vaticano II che lamentava monsignor Gherardini potrà avviarsi alla luce del sole, anche nei Sacri Palazzi e in tutti gli episcopati del mondo. E il fatto stesso che sia stata formulata una simile frase significa che, comunque vadano i rapporti con la FSSPX, la Chiesa permette e legittima la discussione sull'ultimo Concilio.
    Se vuoi farti buono, pratica queste tre cose e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. (San Giovanni Bosco)

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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Citazione Originariamente Scritto da napici Visualizza Messaggio
    Sono proprio curioso di vedere quel che accadrà, anche se credo che un eventuale rientro in piena comunione dei levebvriani all'interno della Chiesa possa avvenire solo a prezzo di uno scisma all'interno della comunità tradizionalista. Mi domando, ad esempio, se tutti i tradizionalisti sarebbero pronti a ritenersi in piena comunione con i movimenti (focolarini, neocatecumenali, rinnovamento dello spirito ecc.) che nel bene e nel male sono il più vistoso dei frutti del Vaticano II.
    Sicuramente una riconciliazione con la Santa Sede comporterebbe fuoriuscite dalla FSSPX. Bisogna poi quantificarne quante.
    Le indiscrezioni giornalistiche, comunque, disegnano uno scenario incredibilmente favorevole alla fraternità: nessun riconoscimento formale del Vaticano II, prelatura personale e addirittura una sorta di legittimazione alla discussione dei punti del concilio...
    Vedremo cosa deciderà mons Fellay.
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium Visualizza Messaggio
    Sicuramente una riconciliazione con la Santa Sede comporterebbe fuoriuscite dalla FSSPX. Bisogna poi quantificarne quante.
    Le indiscrezioni giornalistiche, comunque, disegnano uno scenario incredibilmente favorevole alla fraternità: nessun riconoscimento formale del Vaticano II, prelatura personale e addirittura una sorta di legittimazione alla discussione dei punti del concilio...
    Vedremo cosa deciderà mons Fellay.
    Chi vivrà vedrà. Spero solo che, per la voglia di tenere tutti dentro la barca, non si finisca per avere due facce: una che dà ragione ai tradizionalisti ed un'altra che dà ragione ai modernisti. Il fatto che il documento in questione sia destinato a rimanere segreto, mi sembra indicativo: non è che si vuole dare ragione di nascosto ai tradizionalisti ma continuare con l'ermeneutica della continuità davanti a tutti?

    Preciso che non parteggio per una parte o per l'altra, cerco solo di capire
    Così mi disse che quel giorno era uscita coi fiori gialli tra le mani perché finalmente la trovassi e che se non fosse successo si sarebbe avvelenata perché la sua vita era vuota. - M. A. Bulgakov

  10. #10
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    Predefinito Rif: Concilio Vaticano II: verso una svolta?

    Più che altro bisognerebbe sapere qual è il contenuto di questo preambolo dottrinale (e a quanto pare esso è destinato a restare segreto almeno finché la FSSPX non deciderà) e, soprattutto, quali sarebbero i punti del Concilio Vaticano II che si considerano discutibili e quali no. E' qui che - forse - casca l'asino. Ciò non toglie che, comunque, il principio affermato dalla Santa Sede costituisce una novità senza precedenti.
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