Un Esempio di Come Saranno le Pensioni dei Figli (che oggi hanno 40 anni) e di Come Sono Ora Quelle dei Padri (Che Strillano, Meschinetti, per NON Lavorare Qualche anno in Più)


Poniamo di essere un lavoratore di 60 anni, con 40 anni di contributi, che ha avuta una carriera media e lineare (inizio lavoro con 20.000 euro annui lordi attualizzati, e 40.000 euro annui oggi, pari ad un netto detraendo tasse e contributi di 26.240 euro)

Trattamento Economico; vediamo i 3 casi:

Sistema Retributivo:

la pensione varra’ 30.000 euro (75% ultimo salario in questo caso) e 22.600 euro netti (86% rispetto all’ultimo netto)


Sistema Misto (ipot. 16 anni retributivi e 24 contributivi):

la pensione varra’ 20.600 euro (52% ultimo salario in questo caso) e 16.400 euro netti (62% rispetto all’ultimo netto)


Sistema Contributivo (ipot. 16 anni retributivi e 24 contributivi):

la pensione varra’ 19.000 euro (47% ultimo salario in questo caso) e 15.300 euro netti (58% rispetto all’ultimo netto)


L’ammontare dei contributi versati (montante) e’ attualizzato pari a poco meno di 400.000 euro.
L’aspettativa di trattamento, basata sulla vita media e’ sui 79 anni per gli uomini e 84 per le donne; pertanto l’INPS dovra’ versare tra 19 e 24 anni di pensione; inoltre, diciamo nel 50% dei casi, dovra’ versare altri 5-10 anni di trattamento di reversibilita’ al 60% del valore. In pratica, facendo una supermedia, ci sono circa 23 annualita’ che l’INPS deve versare (non a caso il coefficiente del contributivo e’ 4,798% del montante accumulato, in pratica 1/21, e la cosa e’ compatibile coi calcoli fatti).

Una persona che pero’ oggi e’ giovane (ha 35 anni), ipotizzando sempre il pensionamento a 60 anni con 40 anni di contributi (cosa che non sara’ ovviamente, perche’ dovra’ lavorare parecchio di piu’), si becca ogni 3 anni un adeguamento del coefficiente. E’ del tutto verosimile che dopo 25 anni il coefficiente sara’ del 4% tondo tondo (forse pure peggio). Per cui, sempre in termini attualizzati avra’ una pensione di 16000 euro (40% ultimo salario) e poco piu’ di 13.000 euro netti (il 50%). Questo sventuarato avra’ versato magari tutto il TFR al fondo pensione e cio’ gli consentira’ circa 2000 euro annui di integrativa (un 5% ulteriore), mentre suo PADRE avra’ 83.000 euro di TFR sull’unghia (diciamo sui 60000 netti).
Confronto finale, tra Padre e Figlio, che a pari salario, carriera e contributi, vanno in pensione, con l’ultimo stipendio netto di 2.000 euro al mese:

PADRE
Avra’ 1.740 euro/mese di pensione, e 60.000 euro di capitale da investire (TFR)

FIGLIO
Avra’ 1.100 euro/mese di pensione, nessun capitale


——————————
In pratica appare del tutto evidente l’assoluta iniquita’ del sistema. Il figlio, per avere una pensione minimamente decente, oltre a devolvere ai fondi integrativi TFR e parte del salario, alla fine sara’ obbligato ad andare in pensione a 65-70 anni, non ci piove. E comunque, per lo Stato, se va in pensione a 60, 65 o 70 anni, cambia poco in termini economici (visto che l’operazione e’ neutra: paga il montante accumulato dal lavoratore stesso; in pratica mettere limiti di eta’ di pensionamento non ha troppo senso)
Personalmente reputo, che la vera riforma da fare, e’ applicare per tutti il contributivo, con liberta’ assoluta di pensionamento in una fascia 60-70 anni.
Per coloro che piu’ anzianotti, se vogliono la pensione calcolata col sistema retributivo, non c’e’ problema, ma dovrebbero goderne solo se si pensionano a 67 anni o 45 anni di contributi (fatti salvi casi di lavori molto usuranti).
Questo sistema sarebbe equo, e smorzerebbe un po’ l’enorme RAPINA effettuata dal PADRE verso il FIGLIO, ed al tempo stesso garantirebbe un’eta’ di pensionamento effettivo di 65-68 anni per tutti.
Un Esempio di Come Saranno le Pensioni dei Figli (che oggi hanno 40 anni) e di Come Sono Ora Quelle dei Padri (Che Strillano, Meschinetti, per NON Lavorare Qualche anno in Più) | Un Esempio di Come Saranno le Pensioni dei Figli (che oggi hanno 40 an