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    Epiphanius “Massoneria e sette segrete. La faccia occulta della storia”, Controcorrente, Napoli,. 2008 (quarta edizione), pp. 998, euro 40


    In mezzo a pletore di libri farneticanti, modesti instant books scopiazzati e polpettoni al bromuro intellettuale, il testo di Epiphanius ha il raro pregio di essere serio, documentato, organico e esaustivo. Giunto ormai alla quarta edizione in lingua italiana, raccoglie il testimone dai grandi storici antimassonici francesi quali il Cretineau-Joly, il barone De Poncins, Paul Virion e il Ploncard d’Assac, fornendoci però una sintesi nuova e aggiornata. Senza ignorare la ricchezza e la complessità della realtà storica, l’autore riesce a cogliere il sottile filo rosso iniziatico e antiumano che attraversa e innerva rivoluzioni, operazioni culturali e movimenti politici. Naturale complemento ad una formazione universitaria che voglia definirsi tale.


    Antonmaria Bonetti “Il volontario di Pio IX”, Centro Librario Sodalitium “(Collana “Fidei e virtuti”), Verrua Savoia, 2007, pp.125, euro 10


    L’autore, a 19 anni studente di giurisprudenza, si arruola nel 1868 nell'esercito pontificio e, caporale dei Cacciatori pontifici, partecipa alla difesa di Roma, presso Villa Sciarra. Rimane ferito durante l'assalto del 20 settembre .In seguito fu docente, redattore dell'Osservatore Romano e della Rivista Antimassonica e storico instancabile. Autore di "Da Bagnorea a Mentana, ossia storia dell'invasione garibaldina negli Stati pontifici" (Lucca, 1889), "Il volontario di Pio IX" (Bologna 1871, seconda edizione Lucca 1890), "I martiri italiani ossia storia dei mezzi morali della rivoluzione italiana" (Modena 1891), "Venticinque anni di Roma capitale d'Italia e suoi precedenti" (Roma 1896), "La liberazione di Roma del 1870 del gen. Raffaele Cadorna: osservazioni critiche" (una severa stroncatura delle memorie di uno dei generali piemontesi: ebbe cinque edizioni). Morì prematuramente nel 1896. In quest’opera fresca e appassionata, pubblicata all’indomani della caduta di Roma in mano italiana, descrive la sua vita militare di soldato del Papa Re, arricchendola con racconti e testimonianze di prima mano.


    Gilberto Oneto ““L’iperitaliano. Eroe o cialtrone? Biografia senza censure di Giuseppe Garibaldi”, Il Cerchio, Rimini, 2006, pp.324

    Una biografia ricca e precisa sin nel minimo dettaglio che segue passo passo la vita e l’opere dell’”Eroe dei due mondi”. Per renderne l’oggettiva profondità e ricchezza ci piace riportarne un passaggio, a tratti folgorante: “È Lui l’indiscusso primo attore, la icona più riconosciuta dell’unità: Vittorio non va bene ai repubblicani, Mazzini ai monarchici, Cavour a nessuno perché non è mai stato un eroe popolare e poi forse nell’unità non ci ha mai neppure creduto fino in fondo. In più gli altri non hanno nemmeno le physique du role: Vittorio è goffo e tracagnotto, Cavour e Mazzini sono grigi, normali, sembrano degli impiegati statali. In sovrappiù Mazzini ha un’aria macilenta e iettatoria. Garibaldi è perfetto: è un uomo del popolo, va in battaglia, corre sul suo cavallo, è vestito da eroe di Salgari, viene da lontano…Come ha scritto Giuseppe Prezzolini: “Gli avventurieri, i vagabondi, gli inconcludenti, esistono in tutti i paesi e in tutti i tempi, ma in Italia l’Avventuriero raggiunse le dimensioni di una vera e propria istituzione”. Lui è il risorgimento, lui è l’unità d’italia. Chiunque sia unitarista deve prenderlo per bandiera e difenderne l’immagine anche a costo della verità storica. Lui è l’italia indipendentemente da dove sia nato e vissuto. Ha ragione Max Gallo quando dice: “Lui non ha radici: ecco perché può essere l’uomo di tutta la patria di una nazione unita”. In realtà è la perfetta personificazione dell’invenzione di una idea, della patria giacobina stigmatizzata da Charette, e non di un posto… È l’eroe inventato di una patria inventata. Per questo va bene ai fascisti, ai comunisti, ai liberali, ai repubblicani, a tutti quelli che si riconoscono nell’italianità per slancio ideale, per pigrizia intellettuale o per attaccamento allo stipendio”

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Segnalazioni editoriali

    Webster Griffin Tarpley “La Fabbrica del Terrore Made in USA - Dall'11 settembre ai futuri obiettivi - Un'indagine coraggiosa sul Terrorismo di Stato nell'Era Globalizzata e sul ruolo attivo dei servizi segreti Anglo-Americani negli attentati attribuiti ad Al-Qaeda”, Arianna editrice, Bologna, 2007, pp. 653

    Accanto a “11 settembre: l’autoattentato” pubblicato da Paolo Pioppi per i quaderni di Aginform e a “11 settembre: Inganno globale”con il dvd a cura di Massimo Mazzucco (ideatore del sito www.luogocomune.net), questo saggio è la più ponderosa pubblicazione “revisionistica” dedicata a quegli ormai storici avvenimenti, pubblicata nell’ultimo anno in lingua italiana. Giunto alla quarta edizione negli States, pur senza raggiungere le profondità d’analisi cripto-polemologiche ed escatologiche dei saggi di Blondet, il libro porge al lettore tutte le incongruenze e le contraddizioni della “vulgata ufficiale” sugli attentati dell’11 settembre. In questo raccoglie anche l’eredità dei pionieristici saggi di Thierry Meissan “L'incredibile menzogna (nessun aereo è caduto sul Pentagono)” e “Pentagate. altri documenti sull'11 settembre” pubblicati per i tipi delle edizioni Fandango.

    Marco Della Luna e Antonio Miclavez “Euroschiavi - La grande frode del debito pubblico - I segreti del signoraggio - Chi si arricchisce davvero con le nostre tasse?”
    Terza Edizione Aggiornata e Riveduta, Arianna Editrice, Bologna, giugno 2007, pp. 400

    L'Ita[g]lia è sempre più povera a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un'elevata pressione fiscale. Il debito pubblico è un'invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e europea.
    In passato, le banche che emettevano denaro lo garantivano con la copertura aurea, si impegnavano a convertire le banconote in oro e sostenevano un costo di emissione. Oggi, le monete non sono coperte da riserve di oro, non sono convertibili e il loro costo di emissione è praticamente zero, ma il guadagno di chi le emette, ossia il signoraggio, è del 100% del valore nominale. Quando lo Stato domanda soldi alla Banca Centrale paga il costo del valore nominale (e non il solo costo tipografico) con titoli del debito pubblico, ossia impegnandosi a riscuotere crescenti tasse dai cittadini e dalle imprese. Tutto ciò avviene attraverso la Banca Centrale Europea, un mostro giuridico creato dal Trattato di Maastricht, esente da ogni controllo democratico come un vero e proprio Stato sovrano, posto al disopra delle parti. Euroschiavi svela i segreti e i meccanismi di questo sistema di potere che si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla gente, soprattutto dai lavoratori, dai risparmiatori e dai contribuenti, e indica come porre fine legalmente a questo saccheggio.


    Mustafa Tlass “L'azzimo di Sion. Il processo di Damasco del 1840”
    Effepi Edizioni, Genova, 2007, pp. 240 (richiedibile presso effepiedizioni@hotmail.com)

    Finalmente stampato nelle nostre terre, questo libro, pubblicato per la prima volta a Damasco nel 1990 con il titolo di Matzoh of Zion, è opera del generale Mustafà Tlass, per circa trent’anni Ministro della Difesa dei governi siriani. Si tratta di un interessante raccolta di notizie e di atti ufficiali dell’epoca inerenti l’assassinio del settantenne cappuccino Tommaso Da Calangianus e il suo servitore arabo e cristiano Ebrahim Amarah, avvenuto la sera del 5 febbraio 1840 ed il relativo processo ai carico di alcuni esponenti della comunità ebraica, accusati di omicidio rituale. Mentre l’Occidente liberale e neocons ha sbrigativamente archiviato e derubricato il caso, ancora viva e persistente nel mondo politico e culturale siriano, è la presenza del “delitto di Damasco”. Una segnalazione che meriterà certamente una recensione più approfondita.

  3. #3
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    Cardinale Tommaso Pio Boggiani “Un vescovo contro la Democrazia Cristiana”, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia, 2008, euro 5

    Domenicano piemontese, dello stesso paese di San Pio V, dopo lunghi anni di insegnamento, fu nominato da san Pio X, visitatore apostolico in ventitré diocesi (tra cui Milano, Verona e altre diocesi romagnole) per portare a termine la profilassi antimodernistica. Nel suo compito inquisitoriale fu ostacolato da vescovi liberali o modernizzanti come lo Svampa di Bologna. Creato cardinale nel 1916 e giunto, dopo varie vicissitudini, a divenire Arcivescovo di Genova, scrisse una lettera pastorale nel luglio del 1920 contro l’aconfessionalismo e il liberalismo del Partito Popolare di Sturzo. E’ un documento raro e prezioso, un colpo di scudiscio contro la nascente “internazionale bianca” del popolarismo che avrebbe funestato l’Europa di quegli anni

  4. #4
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    SCOPO DI QUESTO THREAD è SEGNALARE TESTI E ARTICOLI APOLOGETICI DEL CATTOLICESIMO, CONTRO LE VARIE ERESIE, IERI E OGGI, SERPEGGIANTI, CONTRO LE ABOMINAZIONI LITURGICHE, CONTRO IL GIUDAISMO TALMUDICO, CONTRO L'ISLAMISMO BELLUINO, CONTRO LA MASSONERIA, CONTRO LE "RELIGIONI" ORIENTALI, CONTRO IL NEO-PAGANESIMO, CONTRO L'IMMORALISMO, CONTRO LE IDEOLOGIE POLITICHE ANTICATTOLICHE O ACATTOLICHE.
    SONO SEMPRE GRADITE SEGNALAZIONI DI LIBRI EDIFICANTI, TESTI AGIOGRAFICI (DI SANTI VERI, OVVIAMENTE), LIBRI DEVOZIONALI (APPROVATI DALLA SANTA SEDE, NON DA RABDOMANTI POLACCHI).
    SERVONO I DATI BIBLIOGRAFICI ESSENZIALI, UNA BREVE RECENSIONE (ANCHE CRITICA).

    Qui cerchiamo di segnalare soprattutto la buona stampa.
    Ricordo solo che, essendo sempre in vigore i canoni 1385 e 1399 del Codice di Diritto Canonico del 1917, SONO PROIBITE "IPSO IURE":

    -segnalazioni di testi originali e di antiche versioni della Sacra Scrittura, anche della Chiesa Orientale, pubblicate da qualsivoglia acattolico (quindi anche la neo-vulgata wojtyliana); idem le traduzioni non autorizzate in qualunque lingua;

    -segnalazioni di libri di qualsivoglia scrittore che propugni scisma ed eresia (libri a favore del "Vaticano II" o di una sua possibile interpretazione cattolica, libri a favore del "meaculpismo" o del neo-ecumenismo e quant'altro) o che tenti di sovvertire in qualsiasi modo i fondamenti stessi della Religione Cattolica;

    -segnalazioni di libri di acattolici, che parlino di religione, anche se si è constatato che non contengono nulla contro la fede cattolica;

    -segnalazioni libri o libelli che narrino di nuove apparizioni, rivelazioni, visioni, profezie, miracoli o che inducono a nuove devozioni, anche sotto il pretesto che si tratti di devozioni private, se sono stati editi senza le prescrizioni canoniche (come succede quasi sempre oggi: vedasi la spesso pessima editrice "Il Segno" di Udine ed altre);

    -segnalazioni di libri che impugnino o deridano uno qualsiasi dei dogmi cattolici, che difendano errori proscritti dalla Santa Sede , che discreditino il culto divino (apologie della "Nuova Messa"n.d.r.), che si sforzino di sovvertire la disciplina ecclesiastica o che oltraggino la Sacra Gerarchia, lo stato clericale o religioso (sono escluse da questo comma, ovviamente, le critiche ai neo-modernisti e neo-modernizzanti del "Vaticano II che hanno disonorato la loro posizione gerarchica o il loro stato clericale n.d.r.);

    -segnalazioni di libri insegnino o raccomandino superstizioni di ogni tipo, sortilegi, divinazioni, magia, evocazioni di spiriti e tutte le altre pratiche di questo tipo;

    -segnalazioni di libri che considerino leciti il duello, il suicidio e il divorzio e di libri che affermino l'utilità e la non pericolosità delle sette massoniche e delle altre società segrete per la Chiesa e la società civile;

    -segnalazioni di libri che trattino, narrino o insegnino cose lascive o oscene;

    -segnalazioni di libri liturgici modificati senza l'approvazione della Santa Sede (il messale roncalliano del 1962 o il messale montiniano del 1965);

    -segnalazioni di libri che divulghino indulgenze apocrife o proscritte dalla Santa Sede o mai approvate;

    -segnalazioni di immagini di Nostro Signore, della Beata Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi o di altri Servi di Dio, estranee al sentimento e ai decreti della Chiesa (praticamente l'80% circa dell'attuale "arte sacra" n.d.r.).

  5. #5
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    Pietro Balàn

    Il vero volto di Giordano Bruno.

    Centro librario Sodalitium, Verrua Savoia 2009 (¤ 8,00)

    ISBN 978-88-89596-18-0



    Nella seconda metà dell’800 e nei primi decenni del ’900 una schiera* di battaglieri giornalisti e scrittori cattolici difese i diritti della Chiesa e le figure dei Sommi Pontefici dagli attacchi del *laicismo massonico.

    Tra questi combattenti per la causa papale spicca certamente la figura di monsignor Pietro Balan (Este 1840 - Pragatto di Crespellano 1893), “di spirito indomito, d’ingegno acuto e di vasta e nutrita cultura storica” (Enciclopedia Cattolica).

    Dall’abilità della sua penna sono usciti numerosissimi scritti per rispondere alle sempre più numerose mistificazioni storiche con le quali i nemici della Chiesa stavano riscrivendo la storia. Mons. Balan, in particolare, mise in rilievo il legame indissolubile che lega l’Italia alla Fede predicata da san Pietro e dai suoi successori, rivendicando le *glorie del passato cattolico della Penisola.

    La sua erudizione sfociò nella stesura dei tre volumi della “Storia della Chiesa in continuazione a quella di Rohrbacher” (1879-1886). Nella prefazione all’opera, mons. Balan scriveva: “Io nulla devo ai potenti, ai grandi della terra; ma devo a Dio, alla Chiesa, alla patria, alla coscienza mia la verità; se ad altri qualche cosa dovessi, e senza offendere la gratitudine non potessi parlare liberamente, deporrei la penna, non mentirei”. L’opuscolo su Giordano Bruno fu la risposta dei cattolici intransigenti, raccolti nell’Opera dei Congressi, alla strumentalizzazione che gli anticlericali stavano facendo dell’apostata di Nola.

    Per sfidare la Santa Sede, i settari vollero erigere un monumento a Giordano Bruno a Campo dei Fiori. Leone XIII protestò con fermezza alla provocazione e minacciò persino di lasciare l’Urbe; il Comitato permanente dell’Opera dei Congressi diffuse in modo capillare il testo di mons. Balan, dato alle stampe nel 1886.

    Per ironia della sorte, monsignor Pietro Balan morì il 13 febbraio 1893, nello stesso giorno in cui nel 1600 terminava la vicenda umana di Giordano Bruno.

    Le pagine che seguono permetteranno di conoscere l’autentico *profilo di un personaggio (definito da Leone XIII “doppiamente *apostata, convinto eretico”), che la Massoneria ha riesumato dall’oblio della storia per elevarlo a martire del libero pensiero. Infatti a Giordano Bruno, frate apostata, mago, spia, scomunicato da luterani e calvinisti, sono dedicate un gran numero di logge e di onorificenze massoniche.

    La ristampa dell’opuscolo di mons. Balan da parte del Centro Librario Sodalitium permette di far conoscere ai lettori uno dei più importanti autori cattolici del XIX secolo che, proprio per la sua *ortodossia, è stato ignorato anche dall’editoria cattolica dal dopoguerra* a oggi. Rimane il disappunto nel constatare che l’oblio ha investito anche la stampa del “tradizionalismo cattolico”, che spesso si limita alla traduzione di autori d’oltralpe senza sapere o senza voler valorizzare le ricchezze degli autori di lingua italiana.

    In appendice al libro il lettore troverà due rari documenti di Leone XIII su Giordano Bruno, scritti in occasione dell’inaugurazione della statua in Campo de’ Fiori (l’unica piazza storica di Roma dove non è presente una chiesa): l’allocuzione Amplissimum collegium del 24 maggio 1889 e l’enciclica Quod nuper del 30 giugno 1889.


  6. #6
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    Michel Louis Guérard des Lauriers

    Breve esame critico del Novus Ordo Missæ, dei cardinali Ottaviani e Bacci.

    Centro librario Sodalitium, collana guérardiana n° 2, Verrua Savoia 2009 (€ 5,00)

    ISBN: 978-88-89596-19-7


    Il nuovo messale di Paolo VI è datato 3 aprile 1969 (giovedì santo). Il 2 maggio, dello stesso anno il testo fu presentato alla stampa. Nella stesso peridodo si organizzò il fronte di coloro che si opponevano ad esso. L’iniziativa partì da Roma, da Una Voce, in particolare da Cristina Campo. Le riunioni avvenivano nella sede di Una Voce a Roma, ma la redazione del testo fu opera di Padre Guérard des Lauriers e Cristina Campo: “il Breve Esame fu quindi redatto nel corso dei mesi di aprile e maggio 1969 [ esso porta la data simbolica del Corpus Domini, che cadeva quell’anno il 5 giugno], soprattutto la notte, poiché questo impegno imprevisto si aggiungeva a delle giornate già abbastanza occupate [P. Guérard insegnava alla Pontificia Università Lateranense]. Dettato a partire da note scritte in francese, e scritto direttamente in italiano da V.C. Guerrini, il testo fu completato e minuziosamente messo a punto da quest’ultima, specialmente per tutto quello che concerne la liturgia”. In seguito il B.E.C., come si sa, fu sottoscritto dai Cardinali Ottaviani e Bacci e presentato a Paolo VI con una lettera datata 13 settembre 1969.

    Qualche mese dopo, nel presentare al lettore francese la traduzione del BEC, Jean Madiran scriveva: “il Breve Esame è prima di tutto un DOCUMENTO STORICO di importanza capitale. (...) Questo documento storico, approvato e presentato al papa dai cardinali Ottaviani e Bacci, fissa per sempre quali furono le ragioni di coloro i quali si opposero, categoricamente e fin dal primo momento, al nuovo Ordo Missæ. Tutto il resto è venuto dopo, tutto il resto è venuto di là: prima di tutto dal contenuto di questo ‘Breve Esame’, in secondo luogo dall’autorità dei due Cardinali. Questo testo è, questo testo rimarrà per la storia, il primo momento del rifiuto cattolico opposto alla nuova messa”.

    Il centro Librario Sodalitium, vuole rendere di nuovo disponibile ai lettori italiani proprio questo “documento storico” così importante che “aspetta ancora una risposta”, come ebbe a scrivere qualche tempo fa’ il "cardinal" Stickler, ripubblicandolo proprio in occasione dei quarant’anni (1969-2009) dall’imposizione del Novus Ordo Missæ da parte di Paolo VI.


  7. #7
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    L'ANTIGIUDAISMO NELLA LETTERATURA CRISTIANA ANTICA E MEDIOEVALE DI GIANNA GARDENAL (EDITRICE MORCELLIANA-BRESCIA) PP. 340

    CARI AMICI,

    è VERO CHE LA MORCELLIANA DI BRESCIA è STATA UNA DELLE PRIME CASE EDITRICI CATTOLICHE A DIVENTARE PROTESTANTE ALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTA, è VERO CHE SPESSISSIMO STAMPA PORNOTEOLOGIA E CHE I SUOI MAGAZZINI DOVREBBERO RICEVERE LA PROVVIDENZIALE VISITA DI POMPIERI TIPO FAHRENHEIT 491, PERò QUESTO TESTO VA SEGNALATO.
    NE CONOSCO PERSONALMENTE L'AUTRICE, UNA MITE E SENSIBILE PROFESSORESSA DI LETTERATURA CHE VOLEVA SCRIVERE UN TESTO PER MOSTRARE QUANTO FOSSE STATA "CATTIVA" LA LETTERATURA ANTIGIUDAICA MEDIOEVALE E CHE INFLUSSI AVESSE AVUTO SULL'ANTISEMITISMO.
    OVVIAMENTE "PER NON DIMENTICARE" E PERCHè "NON SUCCEDA MAI PIù".

    NE è VENUTA FUORI INVECE UNA GODIBILE E GUSTOSA ANTOLOGIA DI TESTI, ALTRIMENTI DIFFICILI DA RAGGIUNGERE E DA REPERIRE: DA TERTULLIANO, A SANT'AMBROGIO, DA SANT'AGOSTINO A SAN GIROLAMO, DA SAN GIOVANNI CRISOSTOMO, DAI GRANDI POETI CRISTIANI DELLA TARDA LATINITà è UN CONTINUO SVISCERARE IL TEMA DELLA PERFIDIA GIUDAICA, DEL POPOLO EBRAICO COME "MALEDETTO DA DIO" E SOSTITUITO DAL NUOVO ISRAELE (LA CHIESA CATTOLICA).
    VENGONO POI PASSATE IN RASSEGNA ALCUNE RAPPRESENTAZIONI TEATRALI CATTOLICHE MEDIOEVALI DOVE LA CONNESSIONE TRA GLI EBREI E L'ANTICRISTO è RADICALE E SI DIREBBE INSCINDIBILE.
    DI FRONTE AI MOTI E AI MASSACRI ANTIEBRAICI DEL XI E XII, SPECIALMENTE IN GERMANIA, L'AUTRICE RICORDA SAN BERNARDO CHE DICEVA
    CHE GLI EBREI NON DOVESSERO ESSERE UCCISI MA LASCIATI SCHIAVI IN ATTESA DELLA LORO CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO.
    MI PIACE RICORDARE QUELLO CHE SCRIVEVA PIETRO DI BLOIS (+1205) NEL SUO "CONTRA PERFIDIAM IUDEORUM" RIGUARDO ALL'IMPOSSIBILE "DIALOGO EBRAICO-CRISTIANO" (PL 207, 826):

    "è COME COLPIRE L'ARIA, UNA FATICA INUTILE E VANA. LA LORO ORA NON è ANCORA GIUNTA: DIO LI HA RESI CIECHI, FINO A QUANDO NON SARANNO CONVERTITI TUTTI I GENTILI. INFATTI L'UNICO MOTIVO PER CUI VIENE LORO CONCESSA LA VITA è CHE ESSI SONO I NOSTRI SCHIAVI E CI PORTANO I LIBRI SANTI...NEI LORO VOLTI LEGGIAMO LA PASSIONE DI CRISTO".

    PIETRO IL VENERABILE, ABATE DI CLUNY, SCRIVEVA IN UNA LETTERA A RE LUIGI VII DI FRANCIA NEL 1147 (PL 189, 366-368):

    "BEN PEGGIORI E PIù ESECRABILI DEI SARACENI SONO PER NOI GLI EBREI, I QUALI NON SONO LAONTANI, MA VIVONO TRA NOI.
    CON GRANDE LIBERTà E AUDACIA BESTEMMIANO CRISTO E I SACRAMENTI [...] DIO NON VOLLE CHE FOSSERO UCCISI MA CHE COME CAINO SOPRAVVIVESSERO IN UNA CONDIZIONE DI VITA PEGGIORE DELLA MORTE, CALATI IN UN TORMENTO PIù GRANDE E CON MAGGIOR IGNOMINIA[...]
    COSì LA GIUSTA SEVERITà DI DIO SI è COMPORTATA CON I GIUDEI SIN DALLA MORTE DI CRISTO.[...]
    IO NON DICO: SIANO UCCISI. BENSì PUNITI IN MODO CONFORME ALLA GRAVITà DELLE LORO NEFANDEZZE. QUAL è IL MODO GIUSTO PER PUNIRLI SE NON PRIVARLI DEI BENI CHE SI SONO PROCURATI CON LA FRODE?"

    IL VENERABILE ASSOCIA POI GLI EBREI ALLE BESTIE DA SOMA NEL SUO "ADVERSUS IUDEORUM" DI CUI SI CHIEDE IN AMBIENTI CATTOLICI A GRAN VOCE UNA RISTAMPA O, MEGLIO, UN'EDIZIONE COMMENTATA.
    CI SONO ALCUNE DIGRESSIONI AURORALI ANCHE SUL COSIDDETTO "FOETOR IUDAICUS".
    NON MANCANO EFFICACI RIFERIMENTI AL "PROCESSO AL TALMUD" E AL ROGO DEL PESSIMO LIBRO SOTTO GREGORIO IX E ALL'ATTIVITà DELL'INQUISIZIONE ROMANA CONTRO I CRISTIANI GIUDAIZZANTI E CONTRO GLI EBREI BATTEZZATI MA POI RICADUTI NELL'ERRORE DELLA SINAGOGA DEICIDA.
    GLI ULTIMI CAPITOLI SONO DEDICATI AI GRANDI PREDICATORI FRANCESCANI: FRA' GIORDANO DA RIVALTO, SAN BERNARDINO DA SIENA, IL BEATO BERNARDINO DA FELTRE , "IL MARTELLO DEGLI EBREI", SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO, GRANDE INQUISITORE IN BOEMIA, SLESIA E POLONIA CHE PRESIEDETTE ALCUNI PROCESSI PER OMICIDIO RITUALE IN QUELLE REGIONI (QUANDO ANCORA CI SI ACCORGEVA DELL'OMICIDIO RITUALE N.D.R.) E INFINE PADRE MARTINO TOMITANO.
    ALLA FINE DEL LIBRO L'AUTRICE PAGA IL SUO OBOLO AL "PRINCIPE DI QUESTO MONDO" DICHIARANDO CHE L'OMICIDIO RITUALE DEL BEATO SIMONINO DA TRENTO NON è MAI ESISTITO E CHE GLI EBREI LOCALI, OVVIAMENTE, NE SONO INNOCENTI.

  8. #8
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    UNA PICCOLA RECENSIONE "I PAPI CONTRO GLI EBREI" DI DAVID KERTZER

    LA TESI DI QUESTO LIBRO è FALSA: L'AUTORE INTENDE DIMOSTRARE "IL RUOLO DEL VATICANO NELL'ANTISEMITISMO MODERNO" MA QUESTO VA CONTRO LA REALTà DEI FATTI.
    L'ANTISEMITISMO DI STATO, PRATICATO DA ALCUNI GOVERNI EUROPEI IN QUESTO SECOLO, HA AVUTO BASI IN PARTE ESTRANEE, IN PARTE CONTRARIE ALLA DOTTRINA CATTOLICA.
    NON SI POTEVA CHIEDERE ALL'AUTORE DI DISTINGUERE TRA "ANTIGIUDAISMO TEOLOGICO CATTOLICO" E ANTISEMITISMO LAICO O PAGANO: PER LUI CHE VIVE IN QUEL GRAN GHETTO CHE è NEW YORK, QUESTE DIFFERENZE POSSONO ESSERE TENUI COME UNO STORMIRE DI FRONDE.
    FALLITO LO SCOPO DEL LIBRO, RIMANE LA GRAN QUANTITà DI MATERIALE DOCUMENTARIO RACCOLTO DALL'AUTORE SULL' "ANTIGIUDAISMO CATTOLICO" ED I SUOI MOLTI ED OTTIMI PROTAGONISTI.

    NELLA BIBLIOGRAFIA HO POTUTO LEGGERE I NOMI DI QUEI GRANDI DEL PASSATO (RELIGIOSI E LAICI) I CUI LIBRI HANNO ACCOMPAGNATO CON DOLCEZZA LA MIA ADOLESCENZA E I MIEI PRIMISSIMI STUDI UNIVERSITARI.

    HO RITROVATO GLI ATTI DEL PROCESSO CONTRO GLI EBREI DI DAMASCO, REALMENTE COLPEVOLI DI AVER ASSASSINATO IL FRANCESCANO PADRE TOMMASO PER SCOPI RITUALI NEL 1840 E GLI ATTI DEI PROCESSI DI KIEV E DI XANTEN, TUTTI CON IMPUTATI EBREI ACCUSATI DI DELITTO RITUALE (OVVIAMENTE ASSOLTI PERCHè IL VENTO STAVA CAMBIANDO).
    HO RILETTO L'INTRAMONTABILE PADRE RAFFAELE BALLERINI, AUTORE NEL 1891 DEL SAGGIO "DELLA QUESTIONE EBRAICA IN EUROPA", IL DOMENICANO PADRE CONSTANT, AUTORE NEL 1898 DE "LES JUIFS DEVANT L'EGLISE E L'HISTOIRE", I BRAVI HENRI DESPORTES ("LE MYSTERE DU SANG CHEZ LES JUIFS" E "TUè PAR LES JUIFS, AVRIL 1890: HISTOIRE D'UN MEUTRE RITUAL") E EDOUARD DRUMONT, DIRETTORE DE LA "LIBRE PAROLE" E AUTORE DE "LE TESTAMENT D'UN ANTISEMITE" (1891).
    HO RITROVATO CON PIACERE I NOMI DEL DOTTOR MARTINEZ, AUTORE DE "L'EBREO: ECCO IL NEMICO" (LIBRO RACCOMANDATO DA "LA CIVILTà CATTOLICA" DEL 4 OTTOBRE 1890), GLI SCRITTI ANTIGIUDAICI DI PADRE ROHLING, QUELLI DI PADRE SAVERIO RONDINA ("LA MORALE GIUDAICA"), I TANTI SCRITTI DI PADRE GIUSEPPE OREGLIA DI SANTO STEFANO, DI PADRE MARIO BARBERA, DI MONSIGNOR DELASSUS, DI MONSIGNOR JOUIN, DI MONSIGNOR BENIGNI, DI PADRE JUSTINUS PRANAITIS, DI DON ALBERTARIO E DI PADRE SILVA CHE NEL 1914 SMONTò LA GAZZARRA EBRAICA SULLA LETTERA DEL CARDINAL MERRY DEL VAL SUL DELITTO RITUALE.
    TRA I LAICI HO FELICEMENTE RILETTO ANCHE IL BRAVO CAPO DEI CRISTIANO-SOCIALI DI VIENNA, IL LUEGER E ANCHE HENRY GOUGENOT DES MOUSSEAUX, AUTORE DEL CAPITALE TESTO "LE JUIF, LE JUDAISME ET LA JUDAISATION DES PEUPLES CHRETIENS" (TESTO ELOGIATO DA S.S. PIO IX).
    OVVIAMENTE TUTTO QUESTO NEL LIBRO è MESSO NELLA LUCE PIù NEGATIVA: è NEGATA LA REALTà DEL DELITTO RITUALE, VIENE ATTACCATA LA SANTA SEDE A TUTTO CAMPO PER "DEMERITI" CHE IN REALTà SONO MERITI E VENGONO IMPUGNATE ALTRE NOTEVOLI VERITà SUL PROBLEMA EBRAICO CHE PER I CATTOLICI (NON PENTITI) SONO DIREI SOLARI.

    è UN LIBRO CHE MERITA, DOPO UNA LETTURA ATTENTA, UN ALLEGRO FALò.

  9. #9
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    Predefinito Riferimento: Segnalazioni editoriali

    Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
    www.centrostudifederici.org

    Segnalazioni - Libri sulla Sede vacante

    Centro Librario Sodalitium - http://sodalitium.it/eshop/index.aspx

    Collana Cassiciacum:

    Volume I - Il Papato Materiale (De Papatu Materiali) di don Donald J.
    Sanborn. Testo latino-italiano, Verrua Savoia 2002, pagg. 112, euro
    8,40.
    Per capire meglio la situazione della Chiesa, secondo la Tesi di
    Cassiciacum, esposta da padre Guérard des Lauriers, che viene messa
    alla portata di tutti con grande competenza da don Sanborn (nel
    frattempo diventato vescovo). Si tratta di una raccolta di articoli già
    pubblicati in Sodalitium, ora con testo latino e italiano. Disponibile
    anche in edizione inglese e francese.

    Volume II - Il problema dell'Autorità e dell'episcopato nella Chiesa,
    con testi di Mons. Guérard des Lauriers, Verrua Savoia 2005, pagg. 102,
    euro 8,40.
    Nel 2005 ricorrono i vent´anni dell´Istituto Mater Boni Consilii che
    fu fondato nel dicembre del 1985 a Nichelino, in provincia di Torino.
    Da quella data la rivista Sodalitium ne è sempre stata l´organo
    ufficiale (prima era la rivista ufficiale del distretto italiano della
    FSSPX). Per festeggiare questo lieto anniversario il Centro Librario
    Sodalitium, nato come una costola dalla stessa rivista, ha pensato di
    riproporre in questo libro alcuni articoli, pubblicati in passato, che
    erano divenuti ormai irreperibili a causa del l´esaurimento dei
    rispettivi numeri arretrati di Sodalitium (nn. 13 e 16). Questi testi
    costituiscono come una pietra miliare nella storia dell´Istituto e
    della sua posizione teologica (la Tesi di Cassiciacum) di fronte all´
    attuale crisi nella Chiesa, ed a essi bisogna sempre riferirsi per
    capire l´evoluzione e lo sviluppo del pensiero successivo. Fondamentali
    sono i due testi di Mons Guérard des Lauriers: l´intervista (pubblicata
    nel famoso n. 13 di Sodalitium del maggio 1987) con la quale Sodalitium
    abbracciava ufficialmente la Tesi di Padre Guérard; e Consacrare dei
    Vescovi (pubblicato su Sodalitium n. 16 del marzo-aprile 1988) con il
    quale l´Istituto riteneva opportuno perpetuare la Missio secondo il
    pensiero di Padre Guérard scegliendo l´opzione episcopale. Questi due
    testi dell´illustre teologo domenicano sono corredati da due articoli
    introduttivi di don Ricossa (attuale direttore di Sodalitium) che
    spiegano la situazione creatasi nella chiesa dopo il Concilio Vaticano
    II e i mezzi per conservare la fede, vivificata dai Sacramenti. Sarà
    molto interessante notare come Mons Guérard nei suoi scritti avesse già
    risposto e dato una soluzione a tutte le questioni che ancora oggi, a
    vent´anni di distanza, inquietano i cattolici fedeli e dividono i
    tradizionalisti (notiamo en passant come nell´intervista egli affermava
    già l´invalidità del nuovo rito di consacrazione episcopale, di cui
    qualche tradizionalista di oggi crede di essere lo scopritore). Mons
    Guérard des Lauriers è stato un vero Maestro nelle questioni teologiche
    legate alla difesa della fede dopo il Concilio Vaticano II, ed è sempre
    un piacere leggere e rileggere i suoi scritti. Nella sua vita egli
    portò la conseguenza delle sue scelte rigorose con Fede profonda,
    pagandone lo scotto anche con un quasi totale isolamento verso la fine
    della sua vita, ma ha insegnato a tutti noi, con il suo esempio, le
    esigenze della VERITÀ. Questo opuscolo vuole essere quindi un omaggio
    di riconoscenza vivissima di Sodalitium a Mons. Guérard des Lauriers.
    Veritas liberavit vos (Giov. VIII, 32). Buona lettura!

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: Segnalazioni editoriali

    Silvio Riva
    PICCOLO CATECHISMO DEL SOLDATO
    IL LIBRO DELLA FEDE

    Si narra che un giorno fu chiesto a Michelangelo: "Come fate a produrre statue così piene di vita?" L’artista rispose: "Le statue sono già nel marmo. Tutto sta a cavarle fuori".
    I giovani, come il marmo, sono della materia grezza: se ne può ricavare dei buoni cristiani, delle anime generose, perfino dei santi. I catechismi sono dei preziosi strumenti che consentono agli educatori — genitori, sacerdoti, religiose — di modellare l’anima del giovane secondo le verità che ha insegnato Gesù Cristo.
    Lo sforzo della Chiesa, per assicurare il massimo risultato nel campo catechistico, ha portato alla pubblicazione di numerosi testi “cuciti su misura” delle persone a cui sono rivolti: catechismi per le scuole dei diversi gradi, catechismi per gli adulti, catechismi per i lavoratori, ecc. Non poteva mancare un testo rivolto ai giovani impegnati nel servizio militare.
    Il “Piccolo catechismo del soldato” fu concepito alla vigilia della seconda guerra mondiale, rivolto ai giovani, cresciuti nelle famiglie e nelle parrocchie dell’Italia Cattolica, che la leva obbligatoria (di origine napoleoniche) aveva arruolato in vista della guerra.
    Gli uffici ecclesiastici predisposti all’assistenza religiosa nelle Forze Armate diffusero in modo capillare questo genere di catechismi, che furono usati dai cappellani militari per mantenere viva la Fede delle truppe.
    Il testo, malgrado il linguaggio che risente della retorica del tempo, mantiene il suo interesse e può essere un valido aiuto per tutti coloro che indossano un divisa o per coloro che desiderano rispolverare le nozioni principali della religione con un’impostazione militare. Del resto, come ricorda sant’Agostino nella lettera 189, riprendendo il Libro di Giobbe, la vita dell'uomo sulla terra non è forse una milizia?


    Silvio Riva
    PICCOLO CATECHISMO DEL SOLDATO
    IL LIBRO DELLA FEDE
    Edizioni Amicizia Cristiana
    [ISBN-978-88-89757-29-1]
    Pagg. 64 - € 5,00

    http://www.edizioniamiciziacristiana...delsoldato.htm

 

 
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