«A te, Giuseppe eroe e cavaliere come S. Giorgio, bello e dolce come un serafino. Ricordati delle monache di S. Rosalia che t'amano teneramente e pregano S. Rosalia che ti faccia beato nel sonno e nella veglia». Scritto dalle suore del convento di S. Rosalia (Palermo) a Garibaldi nel 1860.